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   Oberland Tour, 03/08/2008
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Onicer  grigna   
Regione  Svizzera
Partenza  Fafleralp  (1780 m)
Quota attacco  1780 m
Quota arrivo  2165 m
Dislivello della via  4700 m
Difficoltà  PD ( pendenza 30° )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Hollandiahutte, Konkordiahutte, Finsteraarhornhutte
Attrezzatura consigliata  Da alpinismo.
Itinerari collegati  Gran tour dell'Oberland Bernese (2165m), Da Fafleralp al Grimselpass
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento 1° GIORNO:Domenica 3 agosto, FAFLERALP (1780 M) – HOLLANDIAHUTTE (3240 M) 1500 – 100 M 14 KM.
Finalmente arriva il giorno della partenza per il trekking in Oberland. Purtroppo bisogna subito segnalare la defezione del mitico Beppe sostituito in ultimo da quello che poi diventerà il mio pupillo ovvero il grande Lory, amico del Rosso.
Alle 5 partenza da Monza con destinazione Briga dove, lasciata l’auto in un autosilo, prendiamo il treno che ci porta a Goppenstein. La solita grande organizzazione svizzera ( e anche del nostro esperto logistico Mario Monza, alias Catena), ci permette in pochi minuti di salire sull’autobus che ci deposita a Fafleralp.
Laggiù in fondo la meta odierna, la Lotschenlucke dove sorge la Hollandiahutte che ancora non si riesce a distinguere talmente è lontana.
Con passo regolare risaliamo il verde fondovalle fino alla fronte del Langgletscher. Messo piede su di esso, lo percorriamo sfruttando la copertura detritica per poi spostarci sulla sinistra aggirando una zona molto crepacciata denominata Grossi Tola.
Salire alla Lotschelucke diventa poi più facile visto che dai 3000 metri la copertura nevosa del ghiacciaio è pressoché costante. Prestando attenzione a dei crepacci molto insidiosi a pochi metri dal rifugio, mettiamo piede sul terrazzo dal quale possiamo ammirare il mare di ghiaccio che scende verso la Konkordiaplatz.
Il resto del pomeriggio trascorre sul terrazzo tra una chiacchiera e una dormita fino alla cena fissata per le 18. Ovviamente ecco la classica minestrina d’acqua con qualche verdurina galleggiante e poi un abbondante secondo a base di polpettone, purè, verdurine al vapore e budino.
Trattamento più che buono, ottimo rifugio questa Hollandia! Una nota di colore riguarda il bagno di questo rifugio. Non essendoci acqua, per facilitare la decomposizione dei liquami bisogna gettare nella tazza del water una sorta di compost molto puzzolente, soprattutto di ammoniaca.
Alle 21 tutti in branda, l’indomani ci aspetta la salita all’Abeni Flue.
Tempo totale: 5 ore
Km totali: 14
Dislivelli: 1500 - 100

2° GIORNO: Lunedì 4 agosto, ABENI FLUE (3962 M) + TRASFERIMENTO ALLA KONKORDIAHUTTE 850 – 1250 M 15 KM.
Le previsioni secondo la rifugiata non sono buone, con temporali fin dal mattino. Ma noi abbiamo Meteo-Barby che ci annuncia una giornata variabile ma comunque asciutta almeno fino a metà pomeriggio. Così, alla nostra sveglia fissata per le 4, non ci facciamo intimorire dalle nubi che corrono veloci da SW (sembrava quasi foehn da sud) e ci incamminiamo verso la prima meta della giornata ovvero la cima dell’Abeni Flue. Dopo una zona crepacciata, L’Abeni Fluefirn diventa un biliardo (addirittura abbiamo trovato tracce di atterraggi aerei!) e si percorre facilmente gustandoci un’alba stupenda. Le nubi che corrono da SW non riescono a valicare la cresta del Mittaghorn e ci permettono sempre di avere un’ottima visibilità e soprattutto un cielo molto fotogenico e tormentato. In circa 2 ore e mezza siamo sulla vetta spazzata dal forte vento. Tempo di qualche foto e via, discesa fino nuovamente alla Hollandiahutte. Dopo una breve pausa, riprendiamo il cammino e ci immergiamo nell’affascinante mondo del Grosser Aletschfirn, ramo occidentale dell’Aletschgletscher che si butta nella famosissima Konkordiaplatz. Fino a 3000 metri la copertura nevosa e di firn consente un’ottima andatura poi, il ghiaciaio scoperto, ci costringe a lunghi aggiramenti di crepacci piuttosto grossi. Comunque sia, con i crepacci ben evidenti, di pericoli se ne corrono davvero pochi, c’è solo da camminare…..
Giunti alla Konkordiaplatz ecco una sorpesa….dei torrenti glaciali superficiali da saltare. In essi scorre acqua molto impetuosa che va poi a finire in inghiottitoi che chissà poi quanto scendono nelle viscere del ghiacciaio….alla Konkordiaplatz lo spessore del ghiaccio è valutato in 900 metri di profondità, qualcosa di inimmaginabile!
Comunque, superati anche questi torrenti, non ci restano che le ripide rampe di scale che portano alla Konkordiahutte. Qui, passiamo il pomeriggio leggendo, dormicchiando e scattando foto all’immensa colata dell’Aletschgletscher mentre fuori il tempo peggiora come da Barby previsione. Alle 21.30 tutti a letto.
Konkordiahutte molto simile ad un albergo con organizzazione cameratesca in perfetto stile svizzero. Grande però il rifugiata che leggendo il cognome della nostra prenotazione (Monza) ci ha definito il Team Monza. D’ora in poi infatti saremo il Team Monza!
Tempo totale: 8 ore
Km totali: 15
Dislivelli: 850 - 1250


3° GIORNO: Martedì 5 agosto, KONKORDIAHUTTE (2850 M) – FINSTERAARHORNHUTTE (3040 M) 500 – 250 M 10 KM.
Giornata di trasferimento come da programma. Anche la meteo è da trasferimento visto che il cielo è coperto oltre i 3300-3400 metri….la sveglia suona alle 6 e ci mettiamo in marcia verso le 7.30. Ridiscendiamo le scale che ci consegnano alla Konkordiaplatz e svoltiamo subito a destra con meta la Grunhornlucke. Il Gruneggfirn è molto tranquillo, non presenta nessuna difficoltà se non qualche tratto in ghiaccio vivo in prossimità del passo. Superatolo, iniziamo la discesa lungo il Fieschergletscher, anch’esso molto spettacolare, prestando attenzione ad una zona molto screpacciata ma ancora coperta di firn con esili ponti di neve. Crepacci stretti in alto che si allargano sotto, i peggiori che possano esistere…comunque, sotto i 3000 metri il ghiacciaio è scoperto e, dopo il consueto slalom, raggiungiamo la rampa che ci porta alla Finsteraarhornhutte. Sono appena le 11.30 e dobbiamo passare tutto il resto della giornata….per prima cosa, bucato e una specie di bidè alla fontana del rifugio. Poi ci concediamo un fantastico Ròsti con speck che divoriamo in men che non si dica. Finalmente qualcosa di buono e sostanzioso…..
Nel frattempo esce il sole e ci ripariamo sotto i tavoli della terrazza evitando ustioni. Il pomeriggio fatica a passare ma alle 18 cena. Ovviamente solita acqua con dado e poi pollo al curry mischiato a riso in bianco.
Cose che a casa non mangerei nemmeno sotto tortura ma che in questi casi, diventano le prelibatezze più buone al mondo….miglior portata della serata una crema alla vaniglia. Per fortuna la rifugiata ci concede il bis…
Alle 21 tutti in branda, l’indomani ci aspetta il mitico Finsteraarhorn.
Tempo totale: 4 ore
Km totali: 10
Dislivelli: 500 – 300

4° GIORNO: Mercoledì 6 agosto, FINSTERAARHORN (4274 M) 1250 – 1250 M 7 KM.
Il Finsteraarhorn, da sempre una cima ammirata e rimirata dalle nostre Prealpi, (i meno esperti lo confondono con il Cervino) ha sempre destato in me particolare ammirazione per via della sua forma piuttosto slanciata ed elegante. Mi dicevo chissà se prima o poi riuscirò a salirci….
Sveglia alle 3 e colazione alle 3.30 insieme ad un’orda di alpinisti anch’essi diretti al Finsteraarhorn. Siamo veloci però e riusciamo a partire prima della ressa. Davanti a noi solo la guida (soprannominata da noi Magnum PI per la somiglianza con il famoso personaggio) con due clienti inglesi (in cima al Finsteraarhorn con i jeans…) e una coppia che superiamo in un tratto di ghiacciaio scoperto e complicato per via del buio. In meno di due ore siamo alla Fruhstuckplatz dalla quale ci abbassiamo sul sottostante ghiacciaio che risaliamo poi fino alla Hugisattel.
Una cresta di 200 metri di dislivello ci divide dalla vetta. Dopo un inizio molto titubante in cui ero molto scoordinato prendo coraggio e fiducia e risalgo abbastanza facilmente i bei passaggi rocciosi lungo la cresta NW capitanato dal grande Catena. Alcuni passaggi sono molto estetici e guardano verso l’abisso ma, concentrato, riesco a superare le mie tensioni e giungo in vetta soddisfattissimo.
Stretta di mano ai compagni, foto di vetta, foto al panorama incredibile che si gode da lassù, un Himalaya in miniatura e poi giù di nuovo lungo la cresta che nel frattempo si affolla costringendoci a numeri da circo per scendere. Tornati all’Hugisattel, dopo aver superato dei crepacci davvero al limite, in un’ora siamo fuori dai pericoli e ci resta solo il sentiero che ci riporta al rifugio.
Il pomeriggio trascorre ancora tra Ròsti, pennichella, foto finchè arriva un bel temporalino a vivacizzare la serata.
La cena questa sera è eccezionale. A parte la minestra con cipolle, arriva una marmitta piena di spaghetti da condire con dell’ottimo ragù molto speziato. Credo che mezzo chilo di pasta a testa ce lo siamo mangiati, soprattutto io e il Catena…meringa come dolce.
Dopo cena, grande spettacolo con 50 alpinisti davanti al televisore per vedere le previsioni del tempo. Sembrava di assistere a quelle scene di inizio anni 50 quando c’era una tv su 100 famiglie e alla sera ci si riuniva per vedere carosello. Terminate le previsioni, tutti a letto.
Una nota sulla Finsteraarhornhutte. Recentemente ricostruita è un autentico albergo con grande cordialità da parte dei gestori (2 famiglie con mogli, figli). Camere stupende con lettini in legno, alcuni a una piazza e mezza, pulizia che quasi nemmeno a casa mia c’è, bagni profumati, insomma starci anche una settimana non sarebbe un peso….
Tempo totale: 8 ore
Km totali: 7
Dislivelli: 1250 - 1250

5° GIORNO: Giovedì 7 agosto, FINSTERAARHORNHUTTE (3040 M) – GRIMSELPASS (2165 M) 600 – 1500
Ultimo giorno di cammino. Sveglia ancora alle 3 e partenza alle 4. Scendiamo sul Fieschergletscher che percorriamo con la luce delle frontali fino alla confluenza con lo Studergletscher. Parecchie difficoltà nel superare al buio zone molto screpacciate ma alla fine troviamo la giusta via aiutati anche dall’avanzare del giorno.
Messo piede sullo Studergletscher, lo risaliamo senza difficoltà fino all’Oberaarjoch dove veniamo investiti da una luce molto forte. Ultimo sguardo ai colossi abbondantemente immortalati nei giorni precedenti e poi giù di corsa dall’Oberaargletscher al termine del quale imbocchiamo un veloce sentiero che, costeggiando il lago artificiale dell’Oberaar, ci porta all’omonima diga. Da qui, attraverso 7 km su strada asfaltata, giungiamo al Grimselpass dove terminiamo il fantastico trekking dell’Oberland. Autobus fino a Oberwald e poi treno, ci riportano all’auto con la quale torniamo a casa con dei grandi ricordi.
Tempo totale: 7 ore
Km totali: 20
Dislivelli: 600 - 1500
Un ringraziamento va al mio compagno di cordata Mario (Catena) e agli altri due soci (Rosso e Lory) coi quali abbiamo condiviso grandi emozioni.
Sicuramente la più grande emozione è quella di trovarsi in mezzo a questi colossi, su queste lingue glaciali immense e sentirsi come delle formiche inermi.
E poi c’è il Finsteraarhorn….sicuramente il 4000 più bello che abbia mai salito!

FOTO 1: L'attraversamento di un torrente superficiale alla Konkordiaplatz.
FOTO 2: Mitico Ròsti alla Finsteraarhornhutte.
FOTO 3: Nei pressi dell'Oberaarjoch.
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