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Aiguille de Bionnassay - cresta est, 21/07/2013 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | grigna |
Regione | Valle d'Aosta |
Partenza | La Visaille - Val Veny (1650 m) |
Quota attacco | 3100 m |
Quota arrivo | 4052 m |
Dislivello della via | 1100 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 40° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Rifugio Gonella |
Attrezzatura consigliata | Attualmente da alpinismo classico. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Da lunedi consueto giro virtuale delle Alpi. Saltan fuori le cime più disparate, dal Lauteraarhorn ai Fiescherhorn, dai Lyskamm all’Aletschhorn ma alla fine la scelta cade sull’Aiguille de Bionnassay, uno dei tanti sogni che avevo nel cassetto. Siamo in 5, io, Lezzenese, Rambo, Trippone e Biancoatlas. Grazie alla Air Rambo, infrangendo in piu di un’occasione il muro del suono, in 2 ore siamo a Courmayeur dove facciamo colazione e facciamo un po di provviste per la lunga salita al Gonella. Parcheggiata l’auto in Val Veny, carichi come delle bestie, iniziamo l’avvicinamento al Ghiacciaio del Miage che si presenta come un’interminabile distesa di pietre. Grazie all’innevamento eccezionale per il periodo, degli accumuli di valanga spessi anche decine di metri, consentono di faticare meno camminando sulla neve in destra orografica. Dai 2400 poi, l’innevamento è pressochè costante fino a quando si abbandona il ghiacciaio. Qui, tramite un sentiero in parte attrezzato con scalette e funi dell’anteguerra, prestando la massima attenzione ad alcuni nevai con annesse voragini, raggiungiamo il nuovo Rifugio Gonella.
Il rifugio è molto confortevole e anche la gestione è molto cordiale e alla mano. Sinceramente però mi aspettavo qualcosa di più per quanto riguarda il cibo visto che tante recensioni lo descrivevano come un ristorante ad alta quota. Comunque nel complesso giudizio più che buono. Ci sistemiamo nella baracca dell’invernale visto che siamo gli unici che puntano alla Bionnassay e alle 2 suona la sveglia. Colazione, preparativi e alle 3 si parte. Biancoatlas decide di rimanere al rifugio mentre Rambo e Trippone ci abbandoneranno più avanti. Così rimaniamo io e il Lezzenese. La traccia sul Ghiacciaio del Dome è ancora buona ma sta peggiorando velocemente. La terminale si passa ancora ma tra qualche giorno occorrerà passarla più a sinistra. Una volta al Col des Aiguilles Grises, seguiamo la cresta che porta al Pitons des Italiens. In realtà, per raggiungere il Col de Bionnassay, una ventina di metri sotto il Piton, c’è la possibilità di tagliare a sinistra evitando una spiacevole discesa su sfasciume. Una volta affrontato questo tratto ostico, risaliamo la cresta est della Bionnassay su una traccia veramente ottima. Bisogna prestare attenzione solo in un paio di punti dove si mettono i piedi su una lama nevosa di 30 cm ma per il resto si cammina bene. Una piccozza è più che sufficiente. Sull’esile vetta rimaniamo pochi minuti e poi percorriamo a ritroso la via di salita piuttosto velocemente visto che il caldo stava già scaldando la neve. Dopo sosta al rifugio, giù per l’interminabile Miage e poi per i verdi prati del Combal. Dopo 2 giorni di alta quota non c’è niente di più bello che vedere prati e fiori. Bene, dopo questa splendida salita mi sento appagato per quanto riguarda l’alta quota. Ora spazio alle sandalate e alle cime panoramiche. La diffioltà della cresta in genere è valutata AD ma nelle condizioni attuali penso sia fin troppo larga come valutazione. FOTO 1: Salendo al Gonella. FOTO 2 e 3 : momenti di cresta |
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