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Nadelgrat, 13/08/2012 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Federico |
Regione | Svizzera |
Partenza | Bordierhutte (2900 m) |
Quota attacco | 3300 m |
Quota arrivo | 4300 m |
Dislivello della via | 2000 m |
Difficoltà | PD ( pendenza 45° / III in roccia ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Bordierhutte |
Attrezzatura consigliata | Completa da alpinismo, casco, corda da 30m sufficiente, qualche cordino dadi e friend |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Traversata classica in ambiente poco frequentato che permette di salire 4 “4000”.
Le difficoltà tecniche non sono rilevanti e i tratti esposti sono limitati tuttavia l’impegno fisico è notevole ed inaspettatamente la qualità della roccia lascia molto a desiderare e rende l’arrampicata decisamente più pericolosa. La Bordierhutte è ben gestita e poco affollata. Descrizione L’accesso al rifugio avviene per comodo e ben tracciato sentiero da Gasenried in circa h 3(8 Km sviluppo) attraversando in ultimo il ghiacciaio, senza difficoltà. Dal rifugio percorrere a ritroso il sentiero d’accesso aiutati dai catarifrangenti che permettono un facile attraversamento del ghiacciaio sottostante. Sul lato opposto della valle si inizia a salire una cengia obliqua da sinistra a destra . L’individuazione della cengia risulta facile al buio per la presenza di catarifrangenti; chiedere comunque ai gestori del rifugio . Si risalgono poi dei ghiaioni cercando di rintracciare gli ometti e le tracce di passaggio. Il percorso non è difficile ma al buio richiede attenzione soprattutto quando si incontrano delle placche superati le quali continuando decisi a sud si raggiunge il Galenjoch. (3303 m). Percorrere la cresta pianeggiante in direzione sud-sudest per poi alzarsi gradualmente. Il percorso non è mai obbligato ne’ difficile, si segue fedelmente la cresta appoggiando spesso sul versante occidentale per superare i tratti più impegnativi. Attenzione sempre comunque alla roccia instabile . Si giunge cosi al ChiliDirruhorn (3859m). A questo punto noi non ci siamo trovati molto con la descrizione “Dalla aerea sommità abbassarsi tre metri sul versante orientale (III-, esposto) e per un fessura su roccia salda scendere alla selletta sottostante dove una corda fissa aiuta a traversare su cengia per superare un risalto della cresta”. Dalla vetta si vede subito una fettuccia con un moschettone che si raggiunge però sul lato ovest per una facile fessura. Proseguendo è necessaria una breve calata per la presenza di una paretina di 5 m. Imboccato un canalino in discesa poco dopo si risale 2 m verso sx (sud) e scavalcando si prosegue facilmente fino alla sella. Via via poi si prosegue con i 4 4000. I tratti di neve sono facili mentre l’arrampicata ribadisco che non è difficile dal punto di vista tecnico ma richiede attenzione per la roccia instabile. Indicativamente noi ci abbiamo impiegato circa 5 ore dal rifugio al Durrenhorn ed latre 6 ore per completare la traversata e ritornare la rifugio (sviluppo 14 Km rifugio – rifugio; 11 ore). In discesa dopo il Nadelhorn, abbiamo salito l'Ulrichorn su consiglio del rifugista, poichè la discesa dal windyjoch è ripida e con alcuni crepacci e non ne vale la pena vista la poca risalita che si deve fare. Partecipanti: Luigi ed io. Foto 1: il percorso di salita al Galenjoch: Tra i punti rossi la cengia.; in azzurro il percorso; in rosso il sentiero di salita dalla valle. Foto 2: la cresta Foto 3: vista panoramica scendendo |
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