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Pizzo Coca cresta nord, 18/07/2012 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Federico |
Regione | Lombardia |
Partenza | Rif. Curò (1900 m) |
Quota attacco | 2800 m |
Quota arrivo | 3050 m |
Dislivello della via | 300 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 30° / IV- in roccia ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Rif. Curò |
Attrezzatura consigliata | Da alpinismo con materiale per assicurazione |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Bellissimo itinerario che noi non abbiamo percorso integralmente dal passo del Diavolo poiché il primo tratto l’avevamo percorso il 25/09/2011 per poi rinunciare poiché la parte successiva era ancora sporca e dopo aver valutato che sarebbe stato più divertente affrontarlo con le scarpette.
Pertanto oggi abbiamo raggiunto la forcella, posta alla base del torrione principale della cresta, risalendo la Val Morta con percorso che rende e con ultimo tratto nel canalino molto friabile e sfasciumato. Dalla breccia a ‘V’,ai piedi della più maestosa torre della cresta, occorre da subito superare uno dei due passi ‘chiave’ della salita; una pioda di circa 4/5 metri, di roccia ottima ma assai liscia, che risalita, consente di toccare una cengia (III grado, passi di aderenza). In alternativa è possibile evitare la paretina discendendo con attenzione un canalino a sinistra del filo (Valmorta), sino a raggiungere la base di un caminetto roccioso; risalito quest’ultimo, con arrampicata non difficile (II+ grado con un passo di III- grado) ma su roccia piuttosto brutta (attenzione), obliquare verso destra sino a toccare la cengia sopra la pioda liscia (l’obliquo verso destra a mio avviso è piuttosto brutto con scarsa possibilità di assicurarsi – meglio evitare -). Percorrere la cengia verso destra, sino a pervenire alla base del famoso camino, di roccia solidissima, che risalito (40 m, II+/III- grado, ottima possibilità di sosta presso alcuni massi incastrati appena prima del camino) conduce ad un ultimo tratto di roccette e poi nuovamente alla cresta, sulla dorsale della grande torre centrale. Seguire la cresta divertente ed anche con roccia buona, restando sul suo filo sino ad un intaglio, da toccare con una doppia corta 7-8 m (cordini in loco); piegare poi a destra ed abbassarsi ancora con una calata più esposta (cordini – è più che sufficiente una corda da 30 m) che deposita ad un sottostante canaletto roccioso (versante NW), da risalire senza grosse difficoltà sino ad una stretta forcola della cresta. Dall’intaglio si è al secondo tratto ‘difficile’, rappresentato dal verticale muretto roccioso soprastante, da vincere restando appena verso Oriente, ove la roccia si presenta più fessurata (5 m, III+ grado, un passaggio di IV grado); poi per roccette più facili si tocca l’ultimo intaglio, ove sboccano da destra il famoso canalone NW, da sinistra il canalino E-NE. Per facili rocce rotte si raggiunge la vicina cima Nord del Coca (3048 m) da cui, per la dentellata e semplice cresta sommitale, la vetta bergamasca con la bianca croce (3050 m). Partecipanti: Matteo, Roby ed io Foto 1: il percorso (in verde quello affrontato oggi). Foto 2: il tratto chiave n.1 Foto 3: il tratto chiave n.2 |
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