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Monte Cabianca, canale nord, 10/03/2012 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | chesko |
Regione | Lombardia |
Partenza | Carona (1170 m) |
Quota attacco | 2000 m |
Quota arrivo | 2601 m |
Dislivello della via | 600 m |
Difficoltà | F ( pendenza 40° ) |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | Calvi |
Attrezzatura consigliata | Piccozza, ramponi (ciaspole se inverno) |
Itinerari collegati | Monte Cabianca (2601m), canale Nord |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Mediocri |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Pronti via, ore 4.15 il socio Zuzu mi carica in macchina e a suon di dance anni 90 arriviamo a Carona dove una luna splendente ci illumina il sentiero. In realtà la meta era ancora da definirsi ma arrivati alla diga del Fregabolgia optiamo per il canale nord del Cabianca. Inizialmente seguiamo una vecchia traccia di uno scialpinista ma finiti gli arbusti siamo costretti a battere noi. Da qui la gita cambia decisamente direzione: per ben 3 ore siamo impegnati in una sfacchinata
logorante che vede come fondamentali compagne di sventura le nostre paia di ciaspole e ramponi per combattare la neve quasi totalemente inconsistente; in alcuni tratti del pendio la neve arriva alle ginocchia (vedi foto) mentre in altri mi ritrovo addirittura a "nuotare" nella farina. Continuiamo a procedere nonostante le numerose tentazioni di abbandonare con la speranza che nel canale la neve sia più compatta. Non molliamo mai e così metro dopo metro, centimetro dopo centimetro raggiungiamo la parte ripida del canale e constatiamo con gioia che le speranze non sono state vane: qui la neve è buona e si sprofonda molto meno! Con il morale alle stelle concludiamo l'ascesa fino alla cornice al di là della quale ci aspetta finalmente il sole! Arrivati in vetta ci raggiungono altri alpinisti che molto cortesemente ci ringraziano per il lavoro svolto e tutti insieme sgranocchiamo qualcosa tra una foto e l'altra. Salutati i simpatici Sergio, Silvio e Diaulì (che tra l'altro durante la salita hanno coraggiosamente cercato di raggiungerci per darci il cambio nel battitraccia) scendiamo dalla montagna per il passo d'Aviasco e poi per la valle dei Frati. Qui tribuliamo parecchio tra ciaspole o ramponi e tra una toma e l'altra ci ritroviamo belli stanchini alla diga dei Frati, dalla quale poi seguiamo una traccia che passando dalla baita Cabianca ci riporta sulla strada per Carona. Che bella sfacchinata! Ma d'altronde bisognava aspettarselo e come disse un signore in vetta "Per fortuna chi ghe i suen"! Foto 1: battere traccia Foto 2: la seconda metà del canale Foto 3: io e il socio Zuzu in vetta |
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