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   Corno dei Secreti - tentativo Redorta Sperone Basso, 26/11/2011
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Onicer  Giacomo cordamolla   
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione  (900 m)
Quota attacco  2660 m
Quota arrivo  2878 m
Dislivello della via  200 m
Difficoltà  PD- ( pendenza 40° / II in roccia )
Esposizione in salita Sud
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  Piccozza, ramponi (casco e corda più ev qualche prot. veloce per il Redorta)
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento La cresta verso il Redorta appare in buone condizioni, probabilmente era il sottoscritto a non esserlo. Ho perso tempo nel tratto sopra baita Rigù, occhio perchè il sentiero non sempre è ben visibile, e soprattutto è poco segnato. Comunque non allontanarsi mai dal solco della Val Foga (come ho fatto io che son andato troppo a est su buona traccia (perdendo all’incirca mezzora). La torretta Enel da un buon riferimento. Dalla partenza per il sentiero per il lago Avert (foto 1) è poi tutto più chiaro. Giunto alla partenza della cresta già con l’idea della rinuncia (erano ormai le 10:30 e fisicamente non ero al top), ho proseguito poi più per vedere l’inizio che per raggiungere la vetta. Poco dopo il Corno dei Secreti ho accennato la discesa alla bocchetta (foto 2) ma dopo pochi passi ho saggiamente deciso di rientrare. Tornato sin quasi alla prima elevazione con ometto (2808 m) ho poi deviato verso est attraversando verso una cresta secondaria che degrada verso Ol Simal. Ho poi imboccato un canalone (foto 3) comodo che mi ha portato in alta Val Foga. Da lì ho seguito il sentiero alto delle Orobie (delicato in queste condizioni con neve poco coesa e catene coperte) che mi ha portato in zona Lago di Coca. Nel tratto finale ho provato a “forzare” una valletta direttamente verso il lago ma, trovatomi solo 20 m sopra di esso, su un gradino insormontabile senza corda, ho dovuto risalire circa 100 m per poi ritrovare il sentiero. Arrivato al Lago poi comodo sentiero sino a Valbondione (grazie ai 2 ragazzi di Cene (mi pare la ragazza si chiamasse Daniela, ma non son sicuro) che mi han dato il passaggio sino in fondo al paese) – può darsi che leggano, in caso li saluto).
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