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Brunegghorn, dalla Turtmannhutte, 04/11/2007 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | grigna |
Regione | Svizzera |
Partenza | Gruben, Turtmanntal (1880 m) |
Quota attacco | 3050 m |
Quota arrivo | 3833 m |
Dislivello della via | 780 m |
Difficoltà | F ( pendenza 30° / I in roccia ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Turtmannhutte |
Attrezzatura consigliata | Da alpinismo |
Itinerari collegati | Brunegghorn (3833m), dalla Turtmannhutte |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Mediocri |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Nonostante alcuni siti meteo dessero piuttosto brutto per domenica, non demordiamo e partiamo alla volta dell’ennesima valle del Vallese. Questa volta la meta prescelta è la Turtmanntal, valle poco conosciuta e risparmiata dal turismo di massa che invece caratterizza le due valli che la precedono, Saas Fee e Zermatt.
Da Gruben, località remota della valle, ci incamminiamo alla volta della Turtmannhutte che raggiungiamo in poco meno di due ore di marcia. Il locale invernale della capanna è il classico invernale svizzero, dotato di ogni comfort e di letti addirittura col piumino. Purtroppo però manca l’acqua, anche nelle vicinanze non c’è nulla. Di neve manco a parlarne, sembra di essere a luglio sotto questo punto di vista! Così, io e Rambo, scendiamo lungo il sentiero di salita armati di piccone per cercare di spaccare delle piccole colate di ghiaccio adocchiate durante la salita. Ad operazione felicemente conclusa, ci dedichiamo al relax e all’esplorazione della zona per poi ritirarci nel locale invernale a giocare a carte e a domino. Non siamo soli, ci sono anche quattro olandesi piuttosto invadenti di ritorno da un tentativo al Bishorn. Essi si impossessano della cucina e della stufa fregandosene allegramente di noi. Vabè, riusciamo comunque a cucinare la cena e alle 21 tutti in branda. La sveglia suona alle 4.30 e nel cielo non c’è una nuvola alla faccia delle previsioni! Dopo la colazione, ci incamminiamo lungo il bel sentiero che conduce allo Schollijoch. Verso quota 3000, abbandoniamo questa traccia e attraversiamo una piccola lingua glaciale che ci consente di raggiungere la morena del Bruneggletscher. Messo piede sul ghiacciaio, lo risaliamo fino a quota 3400 m dove ci dividiamo. La cordata Rosso-Homer Giò sale attraverso il ripido pendio W della montagna mentre io e Rambo ci avventuriamo tra crepacci e terminali nascoste fino al colle immediatamente alla destra della cima. Guadagnata la cresta SSW del Brunegghorn, la risaliamo prestando attenzione alle cornici di neve a sbalzo su Randa e dopo cinque ore di marcia ci ricongiungiamo presso la croce di vetta. Vista fantastica dalla cima con una parata di 4000 indescrivibile. Ma l’occhio finisce sempre sul maestoso Weisshorn e la sua parete E. La discesa si rivela abbastanza veloce nonostante si sprofonda spesso fino al ginocchio. Ma una volta ripreso il sentiero, arrivare al rifugio e poi all’auto è questione di poco più che un paio d’ore. Partecipanti: io, Rambo, Rosso e il neo acquisto Homer Giò, detto anche Gigi Buffon o Luca Bono per la sua somiglianza in molte cose (per fortuna non la lentezza :-) ) Foto 1: la Turtmannhutte Foto 2: l'alba nei pressi del ghiacciaio Foto 3: le ultime rampe prima della cima |
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