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| Pizzo Cengalo, Spigolo Vinci (integrale), 31/08/2025 | Tweet |
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| Onicer | Zeno
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| Regione | Lombardia |
| Partenza | Bagni di Masino (1150m) |
| Quota attacco | 2600 m |
| Quota arrivo | 3215 m |
| Dislivello | 600 m |
| Difficoltà | TD- / VI ( V+ obbl. ) |
| Esposizione | Sud-Ovest |
| Rifugio di appoggio | Rifugio Gianetti |
| Attrezzatura consigliata | Normale attrezzatura d'arrampicata classica su roccia. Per la variante iniziale utili friends n° 3 e 4 |
| Itinerari collegati | Pizzo Cengalo (3215m), spigolo Vinci |
| Condizioni | Ottime |
| Valutazione itinerario | Eccezionale |
| Commento | Posso dedicare un fine settimana all’arrampicata insieme a Bruno e, dopo aver considerato varie vie, decidiamo per il celeberrimo Spigolo Vinci al Pizzo Cengalo.
Partiamo sabato mattina presto da Bergamo sotto la pioggia con l’idea, visto il meteo in miglioramento, di far la via in giornata e bivaccare poi nei pressi dell’attacco. Dopo la prima ora di cammino verso il rif. Gianetti usciamo dal bosco e vediamo tutte le vette smaltate di neve. È una visione magnifica ma ci fa anche capire che il nostro programma non è fattibile. Continuiamo così a camminare con più calma e scaliamo nel pomeriggio la via “Mary Poppins” alla Punta Enrichetta. Proprio alla base di questa parete alziamo due piccoli muriccioli in pietra e ci sistemiamo per la notte. Prima di dormire leggiamo una bella intervista degli anni ’80 ad Alfonso Vinci riportata sulla guida: ci sorprende lo spirito ardito di quest’uomo. La mattina ci svegliamo all’alba e ci dirigiamo verso la base dello spigolo seguendo alcune cordate davanti a noi. Girovaghiamo nei pressi dell’attacco fino a notare una linea di fix che salgono proprio sul filo dello spigolo (la via originale attacca più a sinistra). Decidiamo di seguire questa bella variante ignota: il terzo tiro è una fessura fuori misura difficile e non proteggibile se non con friend grandi che non avevamo. Io l’attacco senza timore ma a metà mi trovo in seria difficoltà con grande paura di cadere: con uno sforzo di volontà riesco ad arrivare alla fine del tiro anche se mi sento molto provato. Il resto dei tiri duri della via li lascio infatti tirare a Bruno che si prende volentieri “sulle spalle” la nostra cordata. La via è magnifica e grandiosa anche se lo spavento iniziale e lo scarso allenamento me la fanno vivere con un po’ di apprensione. Nella parte centrale siamo avvolti dalle nebbie che si diradano solo all’ultimo tiro regalandoci un tramonto indimenticabile al cospetto del Pizzo Badile e la sua ripida parete est. Vista l’ora tarda non raggiungiamo la vetta del Cengalo ma scendiamo lungo una linea spettacolare di doppie lungo la parete sud. Tocchiamo terra alle ultime luci del giorno ed iniziamo il lungo e faticoso ritorno verso casa, prima a piedi e poi in auto. Il giorno dopo scrivo un messaggio a Bruno: “Non so sei stato più bravo nel portarci fino alla fine della via o nel riportarci senza incidenti a casa in auto”. “Probabilmente la seconda”, mi risponde lui umilmente. Mòla mia, leù! P.s. un grazie ai rifugisti del Giannetti che ci han fatto gentilmente chiamare a casa per avvisare che stessimo bene. |
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