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   Spigolo paletta + via Senza fine - Gallivaggio, 24/06/2023
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Onicer  merenderos   
Regione  Lombardia
Partenza  Gallivaggio (830m)
Quota attacco  830 m
Quota arrivo  1400 m
Dislivello  600 m
Difficoltà  D- / 6a ( 5c obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  n.d.arrampicata. 10 coppie. friends e dadi inutili
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Concatenamento di due vie che permette di mettere insieme una ventina di tiri di corda (alcuni dei quali concatenabili).
La via è un po’ discontinua, e ci sono dei trasferimenti in mezzo ad erba alta. Non mancano pero dei bei tiri su roccia ottima, sia sullo spigolo, che sulla successiva via 'Senza Fine'. La via è ben protetta a spit, ma specialmente negli ultimi 3 tiri finali, il grado è obbligato (5c). Il tettino finale dell’ultimo tiro è decisamente più duro di un 5c (anche perché molto muschioso). Si può però traversare a destra un paio di metri e poi ritornare sulla via. Soste su due spit collegati.

Si arriva a Gallivaggio, e dopo aver superato la chiesa e il ponte, si trova, dopo un tornate, un piccolo spiazzo sulla sinistra dove parcheggiare. 20 m più avanti sulla destra, parte un sentierino che in 3 min porta all’attacco dello spigolo (si vedono un paio di spit della via).
L1: Rimontare sulla placca e salire in verticale (spesso umido), poi obliquare a destra fino alla sosta (20m, 4c)
L2: Salire verso destra e poi andare verso sinistra. Superare un bombè e poi su per il diedro a sinistra. Si esce su terreno più facile dove si sosta (20m, 5b)
L3: Trasferimento in orizzontale fino alla parete successiva (20m, 3c)
L4: Salire in verticale con bell’arrampicata (25m, 5b)
L5: Ancora in verticale su roccia lavorata (25m, 5a)
L6: Salire le ultime rocce e poi lungo trasferimento (con qualche passo di arrampicata facile) con ampia curva verso destra, fino alla parete fessurata successiva dove si sosta. In questo tratto si può procedere in conserva protetta o è possibilità di spezzare il tiro su soste intermedie (80m, 3c). In uscita dalle rocce, prima del trasferimento, si trova la sosta in comune con intossicazione alcolica che può essere utilizzata per calarsi, e non fare la parte alta dello spigolo.
L7: Salire con passo non facile sulla parete e poi seguire la fessura. Uscire su terreno instabile (attenzione), e arrivare alla sosta (25m, 5c)
L8: Spostarsi a sinistra e risalire una placchetta. Rimontare la fessura all’inizio aggettante su buone prese. Salire sfruttando la bella placca sulla destra con grossi quarzi bianchi, e poi uscita a sinistra, al termine della fessura su buone prese. Per terreno più facile si arriva alla sosta (25m, 5c).
L9: Continuare stando sul filo di cresta, superando qualche passo più verticale, fino alla sosta su due spit da collegare (30m, 4b).
Da qui (meglio assicurati) si scende disarrampicando verso sinistra fino all’evidente forcella erbosa. Sul versante erboso opposto si vedono un paio di ometti. Si sale in mezzo all’erba alta, e poi si obliqua verso destra fino a delle placche dove si vede la linea di spit della via 'Senza fine' (in prossimità di alcuni alberi).
L1: Salire la placca lavorata, e poi traverso delicato verso destra. Poco sopra si sosta (25m, 5b)
L2: Salire in verticale e poi traversare facilmente verso destra fino alla sosta (20m, 4c)
L3: Salire la placca e poi traversare delicatamente a sinistra. Alla fine della placca per erba si sale fino alla parete successiva dove si sosta (30m,5a)
L4: Salire in verticale su buone prese. Traversare poi in leggera discesa verso sinistra per una decina di metri fino alla sosta, all’ombra di alcuni alberi (30m,5b)
L5: Salire in dulfer la bella lama, e poi per terreno più semplice si obliqua verso destra fino alla sosta (25m,5c)
L6: Dalla sosta trasferimento in verticale per erba, fino alle rocce successive verso sinistra. Sosta su uno spit.
L7: Salire verso sinistra e poi in verticale su roccia sporca e erba (attenzione). Salire poi su bella placca verso destra fino alla sosta (30m, 5a)
L8: Salire la bella placca di aderenza. Continuare poi per terreno più facile, obliquando verso sinistra, fino alla sosta in prossimità di alcuni alberi (30m, 5b)
L9: Salire facilmente per balze fino alla sosta (20m,4a)
L10: Salire a sinistra della sosta per riuscire a superare il primo muretto ripido e terroso. Poi per erba alta si arriva al muro finale dove si sosta (25m, 4c)
L11: Salire in verticale la bella placca con passi obbligati e delicati. Traverso delicato verso destra. Salire poi in verticale un paio di metri e poi tornare a sinistra. Salire ancora in verticale per raggiungere la sosta (35m, 5b+)
L12: Salire in verticale su piccole prese. Obliquare leggermente verso destra, e poi salire in verticale su prese man mano più generose. Traversare un paio di metri a sinistra fino alla sosta (30m, 5c)
L13: Salire sopra la sosta in direzione del tettino. Superarlo con passo difficile e muschioso. Superare l’ultimo breve muretto e sostare (20m, 6a)

DISCESA:
Abbiamo completamente sbagliato la discesa, che ci ha costretto ad una ravanata su pendii erbosi molto ripidi e pieni di rovi. Alla fine siamo dovuti uscire alla ben visibile croce di legno. Come da schizzo abbiamo seguito per qualche metro gli ometti verso sinistra e poi piegato verso destra. Ad un certo punto siamo saliti in verticale per vaghe tracce (probabilmente bisogna andare ancora avanti a mezza costa, ma non abbiamo più visto ometti e la traccia sembrava sbarrata da vegetazione troppo fitta). Salendo in verticale siamo finiti sui pendii a sud e poi sullo spigolo (probabilmente più alti rispetto alla traccia di discesa). Da qui siamo saliti fino alla croce, dove abbiamo trovato il sentiero, che ci ha permesso di scendere a Cimaganda. Da qui sulla strada principale siamo tornati a Gallivaggio.

Foto1: lo schizzo della via
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