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Pizzo della Presolana Occidentale, Via Balicco-Botta, 29/10/2022 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Zeno |
Regione | Lombardia |
Partenza | Passo della Presolana (1100m) |
Quota attacco | 2300 m |
Quota arrivo | 2521 m |
Dislivello | 200 m |
Difficoltà | D / V ( IV obbl. ) |
Esposizione | Sud |
Rifugio di appoggio | Malga Cassinelli, Biv. Città di Clusone |
Attrezzatura consigliata | Normale attrezzatura da arrampicata classica su roccia |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Piove sabato mattina, piove domenica: l’unica finestra per arrampicare è sabato pomeriggio e sera. Con Pate in questi ultimi due mesi ci siamo trovati spesso in falesia con il buio costatando che si scala abbastanza bene e che ci sono anche aspetti inconsueti ed interessanti.
Partiamo dal Passo della Presolana dentro una fitta nebbia ma mentre saliamo le nubi si diradano e ci troviamo avvolti nella calda luce del tramonto. Valutate le possibili vie da scalare, Sofia e Pate scelgono la sportiva “Un pensiero per Amos” mentre Bruno ed io optiamo per la classica Ballico-Botta di cui avevo visto un recente report. Il primo tiro lo scalo io proprio mentre il sole cala dietro il Pizzo Corzene; non è chiarissimo dove andare ed infatti mi ritrovo troppo a destra su roccia non molto bella e senza trovare la sosta “ufficiale” (tutte le soste sono state rimodernate a fix). Bruno riagguanta la retta via che ci conduce sotto l’ultimo tratto verticale, caratterizzato da un diedro aperto e fessurato. Qui Walter Tomasi nel suo libro “Il massiccio della Presolana” dice di affrontare direttamente il diedro con un passo di V ma in realtà le difficoltà sembrano molto maggiori. Traversando qualche metro a destra si scala effettivamente sul V grado e si raggiunge la cresta che facilmente conduce in vetta alla Presolana Occidentale. Abbiamo appuntamento qui con gli altri due e così ci rincantucciamo sotto un masso chiacchierando e ammirando tutta la terra degli uomini e le sue luci artificiali. Quando il freddo inizia a farsi sentire, decidiamo di andare a vedere dove siano Sofia e Pate. Mosso qualche passo, avvistiamo due luci frontali che salgono lungo la cresta quasi come una nave sul buio orizzonte marino. È bello incontrarsi di nuovo ed ascoltare i reciproci racconti. Scendiamo con cautela dalla Via Normale e alla Grotta dei Pagani raccogliamo l’acqua dall’abbondante stillicidio. Abbiamo intenzione di fermarci a dormire al bivacco ma lo troviamo già sovraffollato da eterogenee compagnie, tra cui un ragazzo mio coscritto che avevo conosciuto anni indietro al Pinnacolo. Cuciniamo comunque il nostro risotto e scendiamo poi alle auto e a casa. Mòla mia, leù! |
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