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   Cresta Est Pizzo Strinato, 17/09/2022
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Onicer  Capello   
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione (Grumetti) (980m)
Quota attacco  2600 m
Quota arrivo  2834 m
Dislivello  300 m
Difficoltà  PD- / III ( III obbl. )
Esposizione  Nord-Est
Rifugio di appoggio  Barbellino
Attrezzatura consigliata  NDA, corda 30metri 2rinvii
Itinerari collegati  Pizzo Strinato (2836m), spigolo Nord
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Da Valbondione, seguire le segnalazioni per il rif. Curò, imboccare il sentiero n°305 che in c.ca 2.00h conduce al rifugio.
Dal rif. Curò, percorrere la stradina militare n° 308 per il lago naturale del Barbellino che superando tutte le deviazioni, raggiunge il pianoro del lago (1.00h dal Curò). Dalla conca del lago, proseguire sul comodo sentiero segnato n°324 che porta al Passo Grasso di Pila (1.00h dal Barbellino).
Dal passo Grasso di Pila parte il filo aereo orientale del Barbellino: una lama, abbastanza lunga (come sviluppo), che collega il Passo al Pizzo Strinato.
Poco relazionato, ma percorso in ambo i sensi, fu probabilmente il pioniere A. Corti con S. Schiantorelli a percorrerlo integralmente per primo, nel verso qui descritto, nel 1903.
Per quanto in internet si trovino poche relazioni di questo piacevole e non estremamente complicato itinerario riprendo un passo del libro “Alpi Orobie” del 1956 che lo descrive in maniera coincisa
“Dal Passo del Grasso di Pila si sale direttamente un largo pendio di rocce facili, poi di sfasciumi e da ultimo ancora di rocce sempre facili, fino alla prima sommità della cresta (m 2728).
In seguito per lungo tratto si corre quasi orizzontalmente, superando brevi intagli, uno solo dei quali un po’ più pronunciato, richiede più sforzo (in questo tratto c’è un bel III°). In corrispondenza della piramide estrema si può appoggiare leggermente sul versante del Barbellino (qui è un buon II° su roccia fortunatamente discreta).”
Il tratto iniziale dal passo Grasso di Pila è faticoso e poco gratificante, in quanto la pendenza è elevata, e il terreno sfasciumoso. Conquistata la prima sommità della cresta, inizia il divertimento, dopo un breve tratto aereo, semplice ma veramente bello, si incontra la prima breccia: un passaggio di 15 metri di III con uno spit a metà che va superato sul versante del Barbellino, una lama permette l’uscita sulla destra che conduce alla sosta.
Dopo la breccia inizia la Lama: circa 200m completamente piatti, a picco sui versanti del Barbellino e del Belviso, di roccia orobica della composizione del Diavolo di Tenda, per cui (come per il resto della cresta) abbastanza gripposa ma friabile. È vietato sbagliare, ma tecnicamente non ha passaggi estremamente difficili.
Superati questi metri l’attenzione non va abbassata anche se la cresta risulta leggermente meno affilata, meno esposta, in certi tratti pure erbosa.
Giunti sotto la piramide finale del Pizzo Strinato, la si sale di petto con passaggi di II+ massimo ma su roccia sempre discreta. Dall’elevazione maggiore, si può scendere verso la croce di Vetta, per poi tornare a valle dalla Normale sul versante del nevaio del Costone.

Affrontata nella prima giornata di clima autunnale, con temperature mai sopra i 7 gradi, vento forte non solo in cresta e tanti piccoli chicchi di grandine caduti il pomeriggio prima e non ancora sciolti, sui versanti settentrionali, a rendere viscide alcune fessure che avrebbero potuto evitare il superamento obbligato integrale della Lama.
Il clima ha reso ancor più bella una giornata che ci aspettavamo grandiosa, probabilmente le poche relazioni presenti in internet ci avevano convinto che la cresta fosse di una difficoltà e di un’esposizione superiori.
Tutto sommato, nel suo genere è probabilmente la cresta più affilata delle Orobie, anche se per esposizione non ha nulla a che vedere con le traversate sui Giganti.
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