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Pizzo Frachiccio, Via "Roland", 13/08/2022 | Tweet |
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Onicer | Zeno
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Regione | Svizzera |
Partenza | Stazione alta della funivia Albigna (2097m) |
Quota attacco | 2300 m |
Quota arrivo | 2622 m |
Dislivello | 320 m |
Difficoltà | TD / 6a+ ( 5c obbl. ) |
Esposizione | Sud-Est |
Rifugio di appoggio | nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale attrezzatura da arrampicata sportiva su roccia |
Itinerari collegati | nessuno |
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Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Dopo la grande avventura del Sasso Manduino cerchiamo con Liedewij una arrampicata più plaisir e così mi viene in mente la Valle Albigna dove non son mai stato ma che, a vedere la guida, sembra davvero un posto stratosferico e comodo. Mi preoccupa un po’ l’affollamento ma lo prendo come palestra di pazienza.
Insieme ad altri numerosi alpinisti saliamo con la prima funivia portando tenda e cibo con l’idea di rimanere due o tre giorni nella valle. La prima via che saliamo si chiama "Roland" e si trova sul Pilastro Nord del Pizzo Frachiccio. Siamo sicuri di trovare altre persone visto che le difficoltà non sono estreme e la via è interamente attrezzata a fix. Una volta individuata la struttura, non ci curiamo più dunque della descrizione ma puntiamo alla linea dove vediamo già due cordate in arrampicata ed una terza alla base. In realtà, arrivati sul posto, ci dicono che quella è la via “della tartaruga”. Torniamo allora indietro e iniziamo sulla nostra via, incredibilmente deserta. Ci alterniamo nei tiri che sono tutti splendidi. Non ho mai fatto una via che sia davvero così piacevole: la roccia è sempre perfetta, tutte le soste sono su comodi terrazzini che non tolgono tuttavia verticalità alla scalata. La chiodatura è eccellente nel senso che è sempre sicura ma non interrompe mai i passaggi delicati costringendo ad affrontarli con libertà e concentrazione. A conclusione il contesto: scaliamo nel sole, rinfrescati da una bella brezza e attorniati dall’acqua – liquida e solida – tanto abbondante in questa valle. Provo davvero una sincera gratitudine, ammirazione e un po’ di invidia per gli apritori (R. Bähler e P. Brunner, 2003). Arrivati in cima sostiamo un po’ in contemplazione e poi ci caliamo dalla parete Nord con tre lunghe e verticali doppie. Nel tardo pomeriggio la valle si svuota e, nella quiete serale, risaliamo fino ai laghetti sotto il Piz dal Pal dove ci laviamo e montiamo la tenda. Prima di dormire contempliamo un caldo tramonto che mescola i ricordi del giorno passato e i pensieri per quello futuro. Mòla mia, leù! P.s. La foto del tracciato è presa dall’ottima guida “Solo Granito, vol. 2” (Sertori, 2015). La via “Roland” è quella più a sinistra. |
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Immagini | ![]() ![]() |
Fotoreport | |
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