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Spallone del Pizzo del Becco, Via "I guardiani di Sardegnana", 26/07/2022 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Zeno |
Regione | Lombardia |
Partenza | Carona (1100m) |
Quota attacco | 2200 m |
Quota arrivo | 2450 m |
Dislivello | 250 m |
Difficoltà | TD+ / VI+ ( V obbl. ) |
Esposizione | Nord |
Rifugio di appoggio | Casa dei guardiani della diga di Sardegnana |
Attrezzatura consigliata | Serie di friends (utile ma non indispensabile raddoppiare qualche misura), dadi. Martello e chiodi non necessari |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Dopo quasi un anno di Belgio ritorno in terra bergamasca scalpitando per arrampicare nuovamente sulle amate rocce orobiche. Cercando posti freschi mi viene in mente lo Spallone del Pizzo del Becco che ho ammirato dal basso ma su cui non ho mai scalato. Si tratta di una struttura davvero affascinante con fessure verticali cha la solcano interamente dalla base alla sommità
Le prime vie della parete sono opera di Augusto Azzoni e compagni che, nell’estate del 1983, hanno aperto quattro itinerari ospitati dai guardiani della Diga di Sardegnana (la via che abbiamo ripetuto è dedicata a loro; info sull’Annuario CAI Bergamo 1983). L’arrampicata è davvero entusiasmante, mai banale ma sempre sicura grazie ad ottime protezioni a friend (5 chiodi in via). La roccia viene classificata come Verrucano Lombardo anche se per tutta la salita (ed ora) mi resta il dubbio che appartenga alla più antica Formazione del Pizzo del Diavolo e che solo sul pianoro sommitale si passi al Verrucano (è tuttavia difficile contraddire un bravo geologo come Augusto Azzoni…). In ogni caso è roccia davvero solida che merita di essere tastata. Oltre alla gioia dell’arrampicata son stato molto contento di vedere nuovamente il mio amico Pate, gli stambecchi e tutte le altre vette orobiche che abbiamo ammirato lungo la salita. Mòla mia, leù! |
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