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   Parete Rossa del S.Martino - Via Savini , 08/04/2022
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Onicer  Drago di lago   
Regione  Lombardia
Partenza  Lecco (300m)
Quota attacco  450 m
Quota arrivo  750 m
Dislivello  300 m
Difficoltà  TD- / 6c+ ( 5c obbl. )
Esposizione  Sud-Est
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  2 mezze da 50 mt o una singola da 70 mt. 16 rinvii.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Via moderna dalla linea audace e fantastica che si snoda a destra dell'enorme frana del 1969, aperta da Luigi Savini, Giacomo Manenti e Guido Ceregalli nel 1996 in modo tradizionale e successivamente riattrezzata a spit. La spittatura abbondante permette di percorrerla azzerando completamente le difficoltà. Questo fatto da un lato la rende appetibile anche a cordate dotate di un grado massimo a vista piuttosto basso, purché presentino una buona forma atletica, e dall'altro fa sì che presti il fianco alle critiche dei puristi. Se la si vuole salire in libera non soffrendola e divertendosi bisogna padroneggiare almeno il 7a. La roccia in via va da buona a ottima con numerosi passaggi entusiasmanti su diedri, fessure, placche, lame, strapiombi e traversi. L'avvicinamento breve, l'esposizione a sud-est, la posizione panoramica in ambiente severo, la lunghezza dell'itinerario, la discesa a piedi e la bassa quota ne fanno un must per le giornate di bel tempo nelle mezze stagioni. Da evitare d'estate per l'eccessivo calore e nei periodi di fioritura della ruta, pianta altamente urticante presente in più punti dell'itinerario.

AVVICINAMENTO tempo: mezz'ora circa.
Seguire le indicazioni per la falesia della Pala del s.Martino, che può avvenire da diversi punti della città (via s.stefano, rione di rancio, rione di laorca). Giunti in prossimità della falesia risalire il ghiaione formatosi in seguito alla caduta della frana fino ad uno zoccolo. Sulla sua sinistra faccia a monte vi è una corda fissa che permette di superarlo ed arrivare in cengia. Percorrerla verso destra fino ad individuare uno spit artigianale con cordino da cui attacca la via. ATTENZIONE: zona soggetta a caduta sassi, indossare il casco prima di risalire il ghiaione e percorrerlo il più velocemente possibile!

DISCESA
A piedi dal sentiero 52 in mezz'ora.

TEMPO DI SALITA 5/6 ore.

N.B.
Le soste sono di diverso tipo, alcune con spit da collegare, altre con piastrone artigianale a croce con anello e l'ultima da attrezzare su albero.
È possibile utilizzare una corda singola da 70 mt oppure due mezze da 50mt, tenendo presente che una eventuale ritirata in doppia dopo il traverso dell'ottavo tiro risulterebbe impossibile.
La via, essendo al riparo dalle intemperie per via dei tetti soprastanti, ha diversi punti in cui le prese sono sporche di terra fine.
L'ultimo tiro è parzialmente protetto ma facile, eventualmente portare un paio di friends di medie dimensioni.

RELAZIONE
1 - salire la placca verticale con spittatura un po' distanziata nei primi metri rispetto al resto della via (5c) fino ad una prima serie di ostici strapiombi da vincere direttamente (6c o 6c+) e uscire in placca sino alla sosta.

2 - salire su cengia verso destra e continuare a traversare fino ad imboccare un diedro che si risale giungendo su larga cengia. 5c

3 - salire la bella lama tenendosi sulla destra in uscita, continuare su placca fessurata con bei movimenti fino a rientrare a sinistra verso la sosta posta all'imbocco di un diedro. 6a

4 - salire direttamente il verticale diedro fessurato svaso con passi atletici e tecnici fino alla sosta. 6b+/6c

5 - continuare il duro diedro dalla roccia marmorea sino ad uscire su difficile fessura/lama a sinistra pervenendo in sosta. 6c+

6 - tiro godurioso non troppo impegnativo (6a) ma su roccia fantasticamente lavorata e lame su cui muoversi bene. Parte verso sinistra su placca per poi impennarsi verticalmente su roccia nera a buchi e maniglie fino a spostarsi a destra su lame verso la sosta

7 - tiro vario ed ostico. Dapprima alzarsi seguendo una bella fessura diagonale verso sinistra, portandosi sotto il grande tetto (6b). Con passi delicati e difficili attraversare verso destra portandosi all'estremità del tetto dove si esaurisce in un diedro che permette di rimontarlo (6c) e accedere ad una placca che porta in sosta proprio sotto ad un secondo grosso tetto.

8 - attraversare verso sinistra tutto l'estetico ed aereo tetto (5c), abbassarsi giunti allo spigolo e attraversare ancora con dei passi delicati (6a+/6b) per i piedi su roccia strapiombante. Salire un muretto e giungere in sosta.

9 - salire il diedro difficoltoso per via delle prese svase (6c), aggirarne lo spigolo uscendo verso sinistra su bella placca da risalire fino alla sosta (6b+)

10 - superare il muretto e spostarsi verso destra fino a prendere una lama da aggirare ancora sulla destra e proseguire sulle roccette successive superando una sosta fino ad arrivare a delle piante su cui attrezzare una sosta nei pressi di un grosso ometto di sassi (fare attenzione ai sassi mobili). 5a
Qui la via si conclude e si prosegue a piedi sino a ricollegarsi agli ultimi metri del 'sentiero attrezzato della vergella' segnalato in giallo su alcuni massi e pervenire così alla chiesetta.

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