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   Cimone della Bagozza, via cassin, 01/08/2010
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Onicer  oscarrampica   
Regione  Lombardia
Partenza  strada passo vivione (1400m)
Quota attacco  2050 m
Quota arrivo  2409 m
Dislivello  350 m
Difficoltà  D+ / VI+ ( VI obbl. )
Esposizione  Nord
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  normale da roccia. chiodi, dadi e friends medio piccoli. cordini
Itinerari collegati  Cimone della Bagozza (2409m), via cassin
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Terminate le infinite e ricchissime di escursioni e scalate vacanze estive del 2010 a Caprile son tornato da poco al lavoro in Ospedale nella calura padana. Ma con Stefano si presenta subito l’occasione giusta perché mi propone di accompagnarlo a tentare la via Cassin sul Cimon della Bagozza nella mia amata Val di Scalve. Raggiunto Schilpario (BG), prendiamo la strada per il passo del Vivione fino a trovare un ristoro con le pareti rosse sulla sx, e poco sopra visibile il rifugio Bagozza. Parcheggiamo e prendiamo il sentiero che va a dx (lato opposto a quello del ristoro). Inizialmente si trova una strada cementata e poi sterrata. Ad un certo punto, in corrispondenza di una Madonna sulla sx, occorre prendere una traccia che si stacca a dx nei prati. Continuamo su questo sentiero, in direzione dell'evidente torrione del Cimone della Bagozza, che ci sovrasta immenso,magnifico e appena lambito da timidi raggi di sole che ne accarezzano le fredde pareti esposte al Nord. Arriviamo intanto ad una grande pietraia e la traccia si stacca orizzontale a dx per arrivare alla base della montagna. Occorre ora risalire un pendio di ghiaie e sassi molto ripido, con la traccia che passa sotto la parete (in corrispondenza della base dello spigolo si vede in alto una targa in corrispondenza dell'attacco originale). Si continua a costeggiare la parete fino ad arrivare al canalino di dx. (1h30 circa dal park, h9.00) dove con calma ci vestiamo da climber. Salirà tutta la via Ste lasciando a me i tiri più facili.
L 1, II/III, 40 metri: salgo nel canale per saltini facili, fino ad un cordone su masso incastrato, dove si sosta. L 2, III, passaggio di IV, 40 metri: su per il masso incastrato sopra la sosta (a sx), continuare nel canale, e poi salire un secondo masso strapiombante (sempre a sx). Traversare poi a sx salendo verso un evidente camino, si sale nella strozzatura e si sosta leggermente più in alto a sx su due chiodi e cordone. L 3, IV+, 30 metri: continuare in spaccata nel camino, superare un masso strapiombante (chiodo sotto) e poi salire la paretina di sx, per poi andare verso dx a doppiare uno spigolo, dietro il quale si trova la sosta. L 4, IV, 40 metri: salire a sx della sosta, dove si trova una placca che va seguita per poi puntare più in alto a sx, contro la parete verticale. Si traversa a dx, trovando dei chiodi, si sale un muretto e poi si traversa di nuovo a dx, ad arrivare in un canale dove si trova la sosta su chiodo e clessidra. L 5, VI+ oppure VI e A0, 30 metri: traversare a dx su buona lista rocciosa, fino a trovarsi sotto la verticale di un chiodo più in alto. Si sale, si raggiunge il secondo chiodo e poi si esce a sx per ristabilirsi su buoni appoggi. Ora si traversa a dx ad arrivare sotto una fessura che sale verso sx. Seguire la fessura fino al suo termine (molti chiodi), uscendo su pulpito dove si trova la sosta con cordone su due clessidre. Tiro chiave veramente duro dove salgo afferrando quasi tutto quello che capita a portata di dita! L 6, III/IV, 35 metri: salgo per roccette facili a sx e poi per un muretto. Poi traverso a sx puntando alla base di un diedro, dove si trova la sosta su due chiodi. L 7, IV, 35 metri: salire il bellissimo diedro ammanigliato. Arrivare fin quasi al tetto che lo chiude, ma prima traversare a dx per facili roccette ed arrivare sotto un muretto che si supera a sx. Si arriva ad una placca molto appoggiata (chiodo) e poco dopo ad una sosta poco visibile con un fix ed un chiodo nascosto. L 8, V+, 35 metri: traversare sulla placca appoggiata (chiodo arancione subito dopo la sosta) fino a raggiungere lo spigolo a dx. Doppiare lo spigolo e raggiungere un muretto delicato e poi vago diedro da seguire fino ad una cengia. Qui salire per roccette leggermente a sx (clessidra) e raggiungere la sosta. L 9, V, 35 metri: salire il diedro subito a dx della sosta (2 chiodi), al suo termine traversare in placca a sx e poi salire per placca e fessura sotto lo strapiombo, arrivando ad una cengetta rocciosa sotto un diedro. L 10, VI-, 45 metri: su per il diedro (chiodo) fino al suo termine. Da lì salire per muro verticale con buchi e fessurina chiodata. Prima del termine del muro si traversa a dx, uscendo poi al facile canale sovrastante. Lunghezza 11, III, 30 metri: continuo per facili roccette, fino ad arrivare all'anticima, dove sosto su spuntoni. Recupero Ste e seguiamo la traccia di sentiero che si raccorda alla via normale e che conduce in vetta alla grande croce. Sono le 16 e abbraccio Ste ringraziandola per il suo gran lavoro e poi ci stendiamo sulla morbida erbetta della cima a riposarci un poco e mangiar qualcosa. Ci facciamo degli autoscatti di vetta e mangiamo qualcosa. Che dire della via? Che in alcuni punti non è di immediata individuazione, anche per la presenza di molte varianti o di chiodi che spuntano come funghi qua e là. Che la via regala un'arrampicata di soddisfazione alternando fessure a diedri, strapiombi a placche e che la friabilità della roccia (solo nei primi tiri), la chiodatura vetusta e l'esposizione a nord fanno di questo itinerario una via decisamente impegnativa. E che il tiro chiave è (pensandolo senza la sfilza di chiodi) …veramente duro. Dopo queste riflessioni ad occhi chiusi ci prepariamo alla discesa. Torniamo pochi metri verso l'anticima ad imboccare verso destra il sentiero della via normale. Seguiamo l'evidente traccia sino ad un canalino oltre il quale si giunge al ghiaione percorso durante l'avvicinamento. Da qui rientriamo alla macchina seguendo a ritroso il tracciato dell’avvicinamento.
Foto1 io a s6 Foto 2 noi in cima Foto3 Il cimone e il tracciato della via
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