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   Cima delle Dune, 28/11/2006
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Onicer  oscarrampica   
Regione  Lombardia
Partenza  Albonico (500m)
Quota attacco  850 m
Quota arrivo  1250 m
Dislivello  400 m
Difficoltà  D- / 5c ( 5b obbl. )
Esposizione  Sud-Est
Rifugio di appoggio  no
Attrezzatura consigliata  due corde da 50 Mt. e 6 coppie
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Trovata pubblicità per questa via che pare essere abbordabile per gradi e comunque abbastanza lunga, ci provo con mio fratello a fine ottobre ma ci perdiamo nel bosco di cui ricordo solo immensi esemplari di stupendi e vetusti castagni. Quando arrivati chissà dove iniziamo ad arrampicare, ad un certo punto mi infilo in un diedro che chiuso in alto da un tetto sembra dal basso inespugnabile. come al solito baldanzoso e fiducioso mentre sono con le scarpette a terra, me le allaccio e arrivo sotto al passaggio fatidico. Mi sembra troppo duro rispetto ai gradi della via e provo a convincermi che magari non vedo qualcosa: insisto finchè non desisto e comincio a ficcare di tutto dappertutto per provare a passare in artificiale. Ma è inutile, i miei disperati e goffi tentativi sortiscono solo l’effetto di far sbellicare dalle risate mio fratello. Incazzandomi con lui perché ride anziché pensare a me che sto rischiando la vita ,concludiamo la faccenda trovando un accordo. Sarà dura anche tornare alla macchina col casino che abbiamo fatto per ficcarci qua…e scendiamo al bar a bere birra prima di tornare a casa con le pive nel sacco. Un mese dopo, il 28/11/06, torno con Filippo per regolare i conti con la Via misteriosa. Arriviamo in cima al Lago di Como, quasi in corrispondenza del Ponte del Passo, e seguiamo le indicazioni per raggiungere il paese di Albonico. Poco prima del paese a sx, in via Peschiera, e per strada a tratti molto proseguire per circa un chilometro e mezzo, fino alla località "Il Forno", parcheggiando a lato della strada, a questo punto sterrata. lasciamo il park alle 10 e iniziamo l’avventura nel bosco seguendo la freccia in legno con l'indicazione "Albonico vecchia" . Tutto il percorso è contraddistinto da lettere "M" a vernice (rosse, verdi, bianche) su rocce ed alberi. Dapprima si passa nei pressi di una chiesetta, fino ad un traliccio isolato. Si risale quindi verso monte, passando tra due baite e proseguendo per tracce di sentiero nel bosco di castagni, passando vicino ad alcuni ricoveri costruiti sotto grossi massi, veramente belli che rimandano la memoria a tempi antichi in cui il rapporto con la montagna era d’amore e complicità. Anche una bellissima baita in sasso campeggia a imperitura memoria nel bosco semi sommersa dai castagni che ne attentano l’incolumità. Un buon numero di ometti guidano alfine alla placca di attacco (1h). Ci prepariamo e alle 11.30 cominciamo ad arrampicare, in una nebbiolina strana.
1° tiro: dall'attacco salire per placche compatte e molto sporche facendo attenzione alla presenza di muschi e alla notevole umidità della roccia. 45 Mt., 5 fix, 4c.
2° tiro: spostarsi leggermente a sinistra e risalire in verticale la placca fino a raggiungere la sosta. L'attacco del tiro è molto delicato ma poi la difficoltà si abbassa. 45 Mt., 5 fix, 5b.
Pippo sale i primi due tiri poi saliamo a piedi piegando leggermente a destra fino a raggiunge la placca sovrastante. intanto notiamo che senza rendercene colto abbiamo superato l’altezza delle nubi che come un manto compatto riempiono la valle del Lago di Mezzola: lo spettacolo è incredibile e il Sasso manduino emerge possente col suo aspetto regale. A malincuore ci distraiamo e raggiungiamo l’attacco del tiro, evidenziato dalla scritta bianca "MIP" sulla parete. Parto io e facciamo questi tre tiri a comando alternato.
3° tiro: risalire la placca aggirando un piccolo strapiombino. 50 Mt., 3 fix, 3a.
4° tiro: continuare a risalire la placca e traversare successivamente a sx sfruttando le grosse lame sporgenti verso il basso. Al termine del traverso salire la placca. 45 Mt., 5 fix, 5a.
5° tiro: proseguire verticalmente per la placca. 50 Mt., 3 fix, 4a.
risaliamo per prati puntando alla placca di dx dove c'è un grosso albero. Sono ben visibili i fix. Ormai siamo in pieno sole e il contrasto cromatico col mare di nubi che occupa la piana sotto di noi, è qualcosa di cui non ci scorderemo mai. Oltre il bianco si alzano come fossero scogli il monte Gruf, più dietro il Badile e poi l’immenso Sasso Manduino e più lontana a dx la piramide del Legnone.
6° tiro: salgo con movimento delicato la placca sfruttando gli appigli sulla sinistra. Proseguo poi fino a raggiungere la sosta. 50 Mt, 4 fix, 4b.
proseguiamo a piedi piegando a sinistra fino a giungere alla base di un'altra placca, con un ometto posto in mezzo a 2 betulle. Riparto io e continuiamo a comando alternato.
7° tiro: affrontare verticalmente la placca appoggiata fino a giungere alla base di un tettino da aggirare a destra. Raggiungere un salto nero da superare traversando a sinistra. 45 Mt., 4 fix, 5b.
8° tiro: salire la placca che diviene sempre più delicata tenendo la dx dove sono presenti delle lame fino a rimontare un'altra placca sulla dx che consente di giungere in sosta. 45 Mt., 6 fix, 5c.
9° tiro: proseguire per placca. Il percorso è comunque ben delineato dagli spit. 45 Mt., 3 fix, 4b.
10° tiro: proseguire per placca piegando leggermente a sinistra. 45 Mt., 2 fix, 3a.
11° tiro: proseguire per placca semplice (si riesce a camminare) fino alla sosta. 30 Mt., 1 fix, 2c.
Sono le 15 e sostiamo lungamente a contemplare l’incredibile spettacolo dell’oceano nuvoloso sotto di noi: nubi bianchissime paffute,sterminate schiene di pecore ammassate l’una sull’altra galleggiano sotto il cielo. Recuperiamo le corde e proseguiamo per sentiero seguendo la traccia che conduce alla base dell'ultima placconata da dove parte Fil.
12° tiro: l'attacco è semplice ma il percorso diviene via via più difficile fino a giungere al passaggio chiave della via che può essere superato stando sulla sinistra e sfruttando una piccola lama. La parte terminale del tiro è decisivamente più semplice. Sosta attrezzata con fix . Poco oltre la placca c'è un ometto che indica il termine della via. 50 Mt., 5 fix, 5c. Sono le 16 e ci abbracciamo felici. Parliamo, respiriamo ci immergiamo nel silenzio, dimentichi del tempo che scorre seppur il mar di nubi pare averlo arrestato il tempo. Alle 17 iniziamo a scendere tramite i canali erbosi che costeggiano le placche. Torniamo presto ad essere avvolti dalla foschia, ci perdiamo ma poi riesco a ritrovare l’orientamento e arriviamo alla sommità della prima placca da dove è obbligatorio effettuare due doppie da 30 Mt. Lanciamo le corde nel nulla e alle 18 che ormai è buio ricomincia l’avventura nel bosco tenebroso. Ma per fortuna alle 19 dopo tante peripezie e inciampi, recuperiamo il prato dove è parcheggiata l’auto.
Foto 1 pippo sale nelle nubi Foto 2 placca 5c Foto 3 noi in cima
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