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   Cima Ovest di Lavaredo, 18/07/2006
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Onicer  oscarrampica   
Regione  Veneto
Partenza  rifugio auronzo (2300m)
Quota attacco  2400 m
Quota arrivo  2973 m
Dislivello  600 m
Difficoltà  AD / IV ( IV- obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  auronzo
Attrezzatura consigliata  nda
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento La via normale alla cima Ovest di lavaredo, aperta nel 1879 da Michele Innerkofler e G. Ploner, rappresenta un esempio di intuizione, ardimento e capacità di lettura della montagna, leggo in una presentazione della scalata. Ancora oggi, nonostante numerosi ometti e qualche inopportuno segno di vernice, rappresenta una meta remunerativa che alterna visioni molto appaganti a passaggi non del tutto scontati. Arriviamo con Andrea brillante oncologo amico di Filippo al parcheggio sopra il rifugio Auronzo, e alle 11 del 3/8 2005 imbocchiamo il sentierino che dapprima costeggia le pareti della Croda del Rifugio, poi sale a zig zag, sempre ben marcato, fino all’intaglio tra la Cima Grande e la Cima Ovest di Lavaredo: Forcella della Grande (caverna di guerra, 30 minuti dal rifugio Auronzo). Poco sotto la forcella, una freccia indica la direzione da seguire. Si imbocca un canalone, fra pareti che s’alzano per centinaia di metri sopra dinoi, in un ambiente magnifico grandioso e anche impressionante. Superiamo qualche tratto più ripido in arrampicata (passi di II). la visione sulla grande è terribile nella sua maestosità. La nebbiolina crea un atmosfera misteriosa in un silenzio che incombe greve, rotto solo dai nostri passi che smuovono pietre che un tempo stavano lassù. Dopo percorriamo una cengetta verso sinistra che conduce su un’articolata cresta. La saliamo incontrando qualche tratto di II, fino alla base di un’articolata parete. Si sale senza percorso obbligato, per circa 50 m fino ad una sosta su un terrazzino (II con passaggi di III). Da qui si traversa in leggera discesa a destra fino a tornare dentro il canale che si era abbandonato precedentemente (20 m, II e II+). Si risale facilmente il canale fino alla forcella tra Cima Ovest e Croda degli Alpini: la Forcella della Ovest. Da qui ci si porta, verso destra, alla base di un camino e lo si scala fino ad una larga cengia (15 m, III+, sosta su 2 spit). Si segue la larga cengia verso sinistra e, dopo circa 100 m, si riprende a salire in piena parete W, dove la roccia è più articolata. Seguendo i segni rossi, che conducono lungo una successione di cenge (breve passaggio di III, presso un restringimento, 1 chiodo), si guadagna un caminetto di circa 10 m (II+) e si continua per una paretina (II, sosta su chiodo) fino ad una cengia che va seguita per circa 30 metri. Sono le 13 ed usiamo la corda per superare una paretina abbastanza liscia fino ad una sosta con 2 chiodi (10 m, III+). Ancora per facile cengia per 20 metri a destra fino alla base di un canale-camino. Lo si supera fino a raggiungere una forcelletta tra gli spuntoni sommitali (20 m, II, sosta su 2 chiodi). Ora tocca a me affrontare la parete a sinistra, 10 m di IV sostenuto, con un passaggio di IV+ (roccia unta, 1 chiodo). Dopo questo, che è il passaggio chiave, si guadagna un pianoro con sosta (2 spit). Ora, sono le 14.30 e arriviamo alla grande cengia circolare. Seguendo ometti e segni, si arriva allaaggira un torrione fino ad un canalino che si risale (pochi metri di II) fino ad una forcellina. Da qui affrontando l’ultimo salto (2 m di IV, chiodo alla base ed in cima) e aggirati gli ultimi torrioni (tratti di II, esposto) arriviamo alla cima. Foto di rito alla croce e alla Grande che emerge come un badile affilato dalle nebbie che coprono il resto del panorama. Sono le 15.30 e visto che il panorama non c’è decidiamo di rilassarci un attimo e poi cominciare la discesa che sarà comunque articolata e richiederà qualche doppia e manovre di corda. Alle 19 siamo di ritorno al Rifugio e mentre torniamo nelle luci della sera che si spengono scatto belle foto all’Antelao alle Tofane alla Croda da lago e alla Ra gusela. Poi stanchi felici e soddisfatti ritorniamo in val Cordevole. Sei un mito Andrea, per sempre mio amico.
Foto 1 la Grande dal canalone d’attacco Foto 2 io in cima Foto 3 io e Andrea al ritorno
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