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Adamello dalla val Miller, 20/09/2020 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | alle |
Regione | Lombardia |
Partenza | ponte del Guat (1528m) |
Quota attacco | 2900 m |
Quota arrivo | 3539 m |
Dislivello | 200 m |
Difficoltà | AD- / III ( II obbl. ) |
Esposizione | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | loc. invernale del rif. Gnutti |
Attrezzatura consigliata | kit da ferrata obbligatorio, per la parte su ghiacciaio bastano i ramponcini. Pezzo di corda se si è con inesperti per la discesa in ferrata. |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Escursione effettuata con Barce in due giorni. Il Gnutti è chiuso ma si può dormire nell'invernale e portare il sacco estivo poiché dentro sono presenti coperte pesantissime (ho dimenticato la cartina, non fregatemela vi prego!).
Partiamo la domenica 20 da Bergamo nel primo pomeriggio, le scale Miller sono abbastanza faticose dato lo zaino pesante. Arriviamo al rifugio intorno alle 17:30, il rifugista è molto simpatico nonostante sia l'ultimo giorno di apertura e abbia (comprensibilmente) voglia di tornare a casa. La dormita nell'invernale non è comodissima, le brande sono abbastanza sfondate e serve essere davvero stanchi per prendere sonno. Partenza alle 5:45 con frontali e via a godersi la timida alba sulla val Miller. La salita non è difficile ma non siamo aiutati dal tempo: nebbia a tratti e freddo. La ferrata (2900-3240 ma non continua) non è troppo difficile tecnicamente, ma richiede un po' di forza, finita questa l'ultimo tratto verso la cima ha un po' di varianti, non è banale trovare quella più comoda in caso di nebbia. Siamo in vetta alle 10:30, aspettiamo una decina di minuti sperando che si apra un attimo ma niente...scendiamo in un mare di latte, fortunatamente ho la traccia sull'orologio, che aiuta non poco (non facciamo pubblicità). La ferrata in discesa è il doppio più difficile che in salita, scende una pioggerella gelata che rende tutto estremamente scivoloso, ma il pezzo più pericoloso è il ghiaione prima dell'attacco della Terzulli (2700-2900 ca.), attenzione su questo tratto poiché si corre il rischio di buttare materiale a chi sta sotto. Arriviamo al Gnutti alle 14:30 e stanno smontando tutto, di lì a due orette inizierà il via vai dell'elicottero. Mangiamo un po' e tiriamo via tutto (quasi tutto) dal locale invernale, e scendiamo veloci dalle scale. Sopra l'elicottero che fa avanti indietro per portare a valle sia gli oggetti del rifugista e di chi lo ha aiutato, sia la gente che è venuta a mettere a bolla il posto per fargli passare un altro inverno. Arriviamo alla macchina poco prima delle 18. Gita soddisfacente, da questo versante siamo stati probabilmente fra gli ultimi a effettuarla quest'anno, già in questi giorni sarà scesa un po' di neve. Spazzatura in vetta vergognosa, a chi butta cartacce, lascia bombole del gas e altre cose da cafone, gli vengano prima le fiacche e poi la neve nei guanti e negli scarponi. |
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