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Uja di Bessanese, dallo spigolo Murari, discesa dalla via normale, 09/07/2020 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Fedora |
Regione | Piemonte |
Partenza | Pian della Mussa (Balme, TO) (1790m) |
Quota attacco | 3050 m |
Quota arrivo | 3604 m |
Dislivello | 550 m |
Difficoltà | AD+ / IV ( IV obbl. ) |
Esposizione | Nord-Est |
Rifugio di appoggio | Rif. Gastaldi |
Attrezzatura consigliata | 7-8 rinvii, cordini, serie di friend, 2 mezze corde da 50m; eventualmente ramponi e piccozza soprattutto a inizio stagione |
Itinerari collegati | Uja di Bessanese (3604m), dallo spigolo Murari, discesa dalla via normale |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Una di quelle avventure che difficilmente si dimenticano, programmate da tempo e che finalmente riesco a realizzare con la solita grande socia Lidia. A detta del rifugista siamo le prime quest’anno a percorrere lo spigolo Murari... Ma conta poco. Ciò che resta è l’esperienza vissuta, solo noi 2 sulla montagna, in un ambiente che dire solitario e selvaggio è dire poco. Una lunga arrampicata in quota (che si fa sentire...), gli zaini pesanti con picca e ramponi al seguito, ben 13 tiri più di metà dei quali di 50m, su una via tutta da proteggere (2 i chiodi trovati...) ma quantomeno con le soste attrezzate, una discesa lunga, estenuante e complessa, tra calate in doppia, roccette da disarrampicare, sfasciumi, nevai, risalite... Insomma, un viaggio nella montagna. Qualche dettaglio sulla gita: partenza da Pian della Mussa alle 19, in poco meno di 2h siamo al rif. Gastaldi (bel rifugio e gestori molto gentili). L’indomani partenza alle 5,30 e seguiamo l’itinerario qui collegato. Nella conca calziamo subito i ramponi e risaliamo comodamente il nevaio a sx della morena (molto comodo). Poi cerchiamo di sfruttare il più possibile la neve, ma ci spostiamo un po’ troppo dal percorso e perdiamo un pochino di tempo per raggiungere la seconda cengia che poi in breve ci porta all’attacco. Anche qui però non troviamo subito il cordino che lo segnala: infatti è nascosto dalla neve proprio alla base dello spigolo. Impossibile attaccare lì e quindi partiamo 7-8 m più a dx, cercando di tornare poi cmq sul percorso giusto. I primi 2 tiri sono su roccia non molto bella e occorre spostarsi sempre un po’ a dx traversando qualche canaletto su facili roccette (ca. 50m in conserva). Ma raggiunto lo spigolo e trovata poi la sosta del 3° tiro ci rincuoriamo! Più si sale più la roccia diventa ottima e l’arrampicata è davvero bella, sempre sullo spigolo o cmq nei pressi dello stesso. Le difficoltà sono quasi sempre sul III/III+ (2 passaggi di IV), ma spesso in esposizione e cmq è tutto da proteggere. Raggiunta finalmente la prima cima (segnale Rey), poi la seconda (segnale Baretti) e infine la terza (segnale Tonini). La felicità è tantissima, ma sappiamo che la discesa sarà lunga e infatti ci richiederà 4h fino al rifugio. Ma la neve presente ancora su molta parte della discesa ci agevola moltissimo. Una sosta rigeneratrice è d’obbligo e torniamo alla macchina proprio quando sopraggiunge il buio. Rimane solo il lungo viaggio di ritorno a Bergamo...
FOTO 1: Arrampicata sempre molto bella lungo lo spigolo, L8. FOTO 2: Tratti aerei, L11. FOTO 3: Lidia sulla seconda cima, Segnale Baretti, in preparazione alla doppia che poi ci permetterà di salire alla Madonnina del Segnale Tonini. |
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