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   Due nuove vie allo Scudo della Val Venina-Orobie Valtellinesi: Walk on Venina’s Wild Side - Walk on Venina’s Right Side , 04/07/2020
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Onicer  Astroman   
Regione  Lombardia
Partenza  Ambria (1325m)
Quota attacco  2017 m
Quota arrivo  2147 m
Dislivello  130 m
Difficoltà  TD- / V- ( IV+ obbl. )
Esposizione  Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  due 1/2 corde da 60 m, 5/6 rinvii, friends medio-piccoli, dadi medi-piccoli, cordini x collegare soste in loco (eventuale martello)
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Avvicinamento: da Ambria (1325 m, raggiungibile in auto dopo aver comprato apposito permesso
di transito al bar di fronte al Municipio di Piateda) si segue il sentiero-mulattiera per la diga del
Venina, percorrendo le famose Scale del Venina (qui scendevano fino al secolo scorso con le slitte
trasportando i lingotti di ghisa pre-lavorati al forno fusorio posto a circa 2200 m di quota appena
sopra lo Scudo), da cui si percorre la stradina che costeggia il lago sul versante est (destra
idrografica) fino alla casera posta all’affluenza dell’immissario. Continuare per la stradina che
risale la valle in leggera pendenza sul versante sinistro idrografico fino ad un guado del torrente, da
cui si passa sul lato destro idrografico ormai in prossimità del baitone situato a 2017 m di quota, a
poche decine di metri dalla base dello Scudo (impossibile perdersi se non con nebbia, visto che lo
Scudo fa da punto di riferimento del cammino sin dalla diga): calcolare circa 2 ore e 45’ da Ambria.

Le due vie risalgono lo Scudo nella sua parte centrale, compatta e apparentemente insuperabile,
avara di fessure non-cieche e levigate in forma di rocce montonate dalla paziente e determinata
azione dell’antico ghiacciaio del Venina. Varie altre possibilità sono offerte dallo Scudo, a destra un
grande ed estetico diedro, a sinistra un tetto a semicerchio sovrastato da diedri e placche più
articolate. Ma certamente il settore centrale è il più impattante dal punto di vista estetico,
richiamando l’attenzione del viandante anche da chilometri di distanza, come dalla casa dei
custodi della diga del Lago Venina. Impressionanti per la compattezza della roccia il primo tiro di
“Walk on Venina’s Wild Side” ed il secondo tiro della “Walk on Venina’s Right Side”: decine e
decine di metri di arrampicata senza la minima discontinuità/frattura del muro roccioso, che
appare al salitore come un blocco monolitico generato da fusione magmatica. Insomma una
polenta gneissica ben cotta, alla bergamasca! Lo Scudo del Venina: una piccola Val Masino in terra Orobica…una liscia placconata gneissica larga circa 150 metri e alta circa 130 metri.

Via “Walk on Venina’s Wild Side”
Marco e Luca Serafini, Sergio e Hamal Cantù, Gaetano e Silvano Verderio

1 tiro: attaccare sotto la verticale del primo chiodo ad anello, posto in una fessurina a circa 6 metri da
terra. Risalire la placca direttamente, guadagnando una sottile cornice posta a circa 5-6 metri
sopra il primo chiodo (qui: secondo chiodo), da cui si continua in linea pressochè retta, negoziando con spostamenti alternati Dx - Sx le varie fessurine presenti, sino a guadagnare il bordo del primo
salto della placconata, da cui si perviene alla S1 (4 chiodi, 1 friend, 2 chf, 45 metri, V- e IV, R4).
2 tiro: si tende leggermente a sinistra a prendere una fessura che solca la placconata, poi si supera
direttamente il sistema di placche ed un muretto terminale che permette di guadagnare un
comodo terrazzo concavo per la S2 (3 chiodi, 1 friend, 2 chf, 60 metri, IV e III, R4).
3 tiro: con facile risalita si percorrono gli articolati scivoli sommitali fino all’omino di vetta (60 m, II).
Tutti i chiodi lasciati.
N.B. una preghiera ai ripetitori: divertitevi senza spittare. Lo Scudo, i gradi e la roccia meritano un
approccio alpinistico come il nostro anche su future vie!

Via “Walk on Venina’s Right Side”
Marco Serafini e Hamal Cantù (a comando alternato)

1 tiro: attaccare circa 10 metri a sinistra del grande diedro, in corrispondenza di un blocco appoggiato alla parete. Si risale la placca direttamente puntando al muretto verticale terminale, che si supera
verso Sx a guadagnare la S1 (1 ch, 2 friends, 2 chf, 35 m, IV e IV+, R4.)
2 tiro: si prosegue seguendo la placca più compatta che disegna una schiena nel bel mezzo della
parete. Raggiunta la cornice sommitale, ci si sposta sulla destra per prendere un divertente
sistema di fessure che porta alla S2 (1 ch, 4 friends, 2 chf, 60 m, IV e IV+, R4). Lasciati solo i chf alla S1.

Arrampicata di aderenza (friction) su placche cristalline molto rugose e non avare di minuscole
increspature che agevolano la salita: run-out pronunciati (fino a 10-12 metri tra una protezione e
la successiva) che richiedono grande sicurezza al primo di cordata su queste difficoltà. Chiodatura
difficile (come sempre sul GCCS) data la compattezza e la frequenza di fessure cieche. Poco adatta
ai friends, portarne comunque alcuni medio-piccoli.
Discesa: dalla sommità dello Scudo raggiungere verso destra un isolato larice, da cui si scende
agevolmente in mezzacosta in direzione SSO su cenge erbose tra placche gneissiche (notevole una
costola montonata gneissica sottostante, che assume una forma di trampolino, formata dal
ghiacciaio che ha levigato ma non spaccato la protuberanza cristallina) a guadagnare i prati che
riportano piegando a destra (direzione NO) alla base dello Scudo (10 minuti).
N.B. una preghiera ai ripetitori: divertitevi senza spittare. Lo Scudo, i gradi e la roccia meritano un
approccio alpinistico come il nostro anche su future vie!

FOTO 1: Via “Walk on Venina’s Wild Side” Marco in apertura sul 1° tiro, in alto a Sx vista frontale, in basso a Dx vista del 2°tiro.
FOTO 2: Via “Walk on Venina’s Right Side” Marco in apertura sul 1° tiro, a lato SX Hamal in apertura del 2° tiro, in basso a Dx vista totale.
FOTO 3: tracciato delle due vie nuove
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