Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   nuovo doppio attacco a Scais, 04/07/2006
Inserisci report
Onicer  oscarrampica   
Regione  Lombardia
Partenza  Fiumenero (700m)
Quota attacco  2900 m
Quota arrivo  3038 m
Dislivello  200 m
Difficoltà  AD / IV ( IV obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Baroni al Brunone
Attrezzatura consigliata  normale da alpinismo su roccia; corda da 50mt, dadi medi, casco, cordini
Itinerari collegati  Punta di Scais (3038m), cresta Sud integrale
Condizioni  Pessime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento La stagione è ancora troppo nevosa e in previsione dcl terzo assalto a punta scais, andiamo con mio fratello a dare un occhiata al suo vicino redorta, che vogliamo salire per il Canalino Meridionale,anziché dalla via normale che sale invece dalla Bocchetta di Scais per la cresta Nord.
Raggiungiamo la sera del 2 giugno 2001, il paese di Fiumenero m. 791, e parcheggiamo l’auto nei pressi delle prime case del paese. Partiamo nelle ultime luci della sera alle 21e raggiungiamo il pianoro nominato Piano di Campo m. 1830 alle 22.30. Superiamo il Pian dell’Aser, e dopo cominciamo a trovare neve, per cui arriviamo al Rifugio Baroni alla Brunona m. 2295 solo all’1.00. La mattina dopo ci alziamo con calma e lasciamo il locale invernale alle 8. Dopo poco meno di 1 ora,raggiungiamo la conca pianeggiante che era occupata un tempo dalla Vedretta di Redorta inferiore)e che ora si presenta semplicemente come un nevaio. Da qui si vede molto bene sia il Pizzo Redorta, che il canalone NO che si alza ripido davanti a noi. Viriamo leggermente a destra per raggiungere la conoide iniziale del canale e iniziamo la facile risalita(pendenza media di 40° e un breve tratto più ripido verso l’uscita a circa 45°, con neve sempre ottima) e una volta usciti, piegando a sinistra, raggiungendo un intaglio posto sulla cresta Nord del Redorta. Seguendo l’innevata cresta, mantenendosi quasi sempre sul filo, e superando qualche tratto abbastanza affilato, e alcuni brevi saltini rocciosi e/o di misto (con brevi passi di I e qualche tratto di II),raggiungiamo la cima, sormontata da una croce metallica alle 10. Alle 11.30 siamo nuovamente al brunone dove ci riposiamo e pranziamo fino alle 13 e poco dopo le 15.30, ripartiamo da Fiumenero felici della nostra esplorazione.
Un mese dopo, l’8 luglio anche Robi è della partita per provare lo Scais. Partiamo da Fiumenero alle 7.30 e belli carichi di materiale arriviamo al Brunone alle 10.30 maceri di sudore per il gran caldo. Ripartiamo circa 1 ora dopo e solo verso le 14 arriviamo alla Bocchetta di Scais, stanchi e disidratati: concludiamo che è troppo tardi, tenuto conto anche delle nostre condizioni per attaccare ora la lunga cresta verso lo Scais e a malincuore decidiamo di scendere, veloci fino al Brunone sulla neve(h15), un poco meno fino a Fiumenero(h 17).
L’anno dopo, memori dell’esperienza precedente e dubbiosi sulla possibilità di riuscirci in giornata, ci programmiamo 2 giorni per completare la salita allo Scais. Partiamo da casa dopo pranzo il primo giorno di giugno del 2002 e alle 15 siamo pronti in quel di Fiumenero. Saliamo tranquilli, concentrati sulle fatiche del giorno dopo e raggiungiamo il Brunone nella mitezza della sera alle 18.45. La mattina sveglia alle 6 e nelle prime luci dell’alba che lascia intravedere il Redorta chiudiamo la porta dell’invernale alle 6.30 e diamo inizio al possibile grande giorno. C’è ancora tanta neve e nei traversi per raggiungere la Vedretta del Porola, fatichiamo non poco a batter traccia nella neve molle. Sulla vedretta scattiamo belle foto verso i Diavoli brillanti nel sole che non ci ha ancora raggiunto. Comunque alle 7.45 raggiungiamo la bocchetta di scais dove ci fermiamo a prepararci per l’attacco decisivo. Sappiamo nel frattempo che dobbiano salire sulla Fetta di Polenta partendo dal diedrino roccioso che superiamo più facilmente in condizioni di misto e che ci permette dopo bellissima cresta nevosa di accedere alla cima. Visioni da sogno sul torrione Curò ultimo ostacolo prima del Sogno, mai stato così vicino. Sono solo le 8.30 e abbiamo tutto un giorno meraviglioso davanti a noi. Dopo alcune foto veramente belle, scendiamo e traversiamo su neve fino alla base del Torrione Curò dove arriviamo 15 minuti dopo. Walter alla vista dell’infido torrione getta la spugna e spentisi i tentativi di infondergli coraggio, inizia a scendere nella neve alta per tornare. Io e Robi ci prepariamo all’assalto: lui parte da primo e io gli faccio sicura. Sale bene, guardingo a misurare la tenuta delle varie scaglie. Alle 10 mi recupera sulla cima del torrione e la vista sullo Scais è memorabile: sembra la torre di un castello medioevale protetta da draghi sputa fiamme. La vetta è coperta abbondantemente da neve e non riusciamo assolutamente a trovare gli ancoraggi o le fettucce predisposte per la calata all’intaglio che divide la nostra cima dallo Scais. Proviamo a spostare un po’ di neve ma lo sforzo è senza senso:dobbiamo arrenderci un’altra volta.
Ora abbiamo il problema di scendere: robi mi cala fino ad un punto dove posso incastrarmi un poco e da lì lo assicuro e poi fino alla base, dove è lui ad assicurarmi in discesa. Sono le 10.30, non vogliamo arrenderci e per un’ora cerchiamo di capire se è possibile aggirare il torrione: sul lato nord, da dietro, sembra quasi possibile ma ad entrambi pare troppo pericoloso(qualche anno dopo in un tentativo analogo perderà la vita il mitico Merelli). Poi scendiamo fino alla neve e iniziamo a risalire il camino Baroni, tra il torrione Curò a dx e la punta di Scais a sx, che ci impegna perché c’è molto ghiaccio e ci vorrebbero le picche che non abbiamo. Passata un’altra ora e vista l’impossibilità di proseguire vs l’alto, anche noi alle 13.30,decidiamo di scendere a raggiungere quel puntolino rosso che ci aspetta nella neve poco oltre l’immensa raccolta di blocchi di una grossa valanga. Alle 15 passiamo dal Brunone e alle 17 siamo a Fiumenero, per la quartama volta sconfitti dal mostro orobico.
Foto 1 walter e robi all’attacco del diedrino vs la Fetta di Polenta
Foto 2 w e robi in cima alla FDP, e verso il T. Curò
Foto 3 Robi all’attacco del Torrione Curò


Report visto  3278 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport