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   Via Cercando la Trincea-Parete di Pezo (Arco), 01/11/2019
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Onicer  merenderos   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Arco (loc. Gazzi-Monte Velo) (500m)
Quota attacco  580 m
Quota arrivo  730 m
Dislivello  150 m
Difficoltà  D- / VI ( V+ obbl. )
Esposizione  Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  n.d.arrampicata. Serie di friends e dadi
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Buono
Commento Parete poco frequentata della zona ma che riserva diverse vie e settori su roccia molto buona.
La via, a parte i primi metri del primo tiro, si sviluppa su roccia sempre ottima e bene proteggibile. La via è alpinistica, ma ci sono tanti cordini in clessidra e un paio di chiodi. Le soste sono tutte presenti e sicure.
L’ultimo tiro della via di sesto si può evitare uscendo sul sentiero a sinistra, invece di andare a destra verso la sosta.
Arrivati ad arco si segue per Bolognano, e poi si prende la strada che sale verso il monte Velo e Gazzi. Si passano alcuni tornanti, fino ad incontrarne uno che gira verso destra.Lì è presente una sbarra a righe dove si parcheggia (pochi spazi). Prima di questo s' incontra un tornante simile a questo con un’altra sbarra ma bisogna superarlo e andare al successivo. Si prende il sentiero dritto in piano, evitando quello che scende a sinistra per il garda trek. Si continua sul sentiero a mezzacosta seguendo i bolli azzurri e rossi. Dopo un prato si prende il sentiero di destra e non quello di sinistra che scende. Si continua fino ad arrivare alla base della parete. La via è la prima che s’incontra salendo alla parete (scritta blu alla base e cordone) (30 min)
L1: Salire un piccolo muro di roccia friabile e poi dritto seguendo lame e fessure. Si traversa poi verso destra, e poi ancora dritti fino alla sosta (35 m, IV+, cordoni)
L2: Salire la bella placca a destra della sosta e poi continuare per muro a lame. Si arriva ad un albero con cordone, dove si prosegue fino alla base di un diedro dove si sosta (35 m, IV+, cordoni)
L3: Salire il bel diedro lavorato (25m, V+, un paio di cordoni)
L4: Proseguire per fessure verso destra e poi tornare a sinistra fino alla sosta su placchetta sotto uno strapiombo (25m, V, cordoni)
L5: Salire la placca fino al tetto (chiodo), poi si traversa a destra e si continua dritto sullo sperone. Dopo una decina di metri si obliqua verso sinistra e per rocce più semplici si arriva ad un ripiano erboso. Camminando verso destra in piano si arriva all’albero di sosta (35m, V+, 1 ch + cordoni)
L6: Si sale il diedro e si supera lo strapiombo con buone prese. Si continua dritto per qualche metro sfruttando lo spigolo di sinistra. Quando sulla destra si trova un diedro bisogna traversare ed entrarci (delicato). Lo si segue per qualche metro e quando si chiude bisogna uscire a sinistra. Si sale ancora fino alla trincea finale dove si trova la sosta (35 m, Vi, cordoni)
Discesa: Prendere la traccia verso sinistra per qualche decina di metri che poi piega decisamente verso destra. Da qui si sale e si arriva fino al traliccio dell’enel. A fianco del traliccio sulla destra parte il sentiero di discesa che si ricongiunge più in basso a quello di salita.
Foto1: il primo tiro da S1
Foto2: L6
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