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   Campanile di Val Salarno, 12/10/2019
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Onicer  Mirko96   
Regione  Lombardia
Partenza  Malga Lincino (Val Saviore) (1625m)
Quota attacco  2760 m
Quota arrivo  2826 m
Dislivello  80 m
Difficoltà  AD- / IV- ( III+ obbl. )
Esposizione  Nord
Rifugio di appoggio  Lissone, Baita Adamè
Attrezzatura consigliata  Nda, molto utili fettucce/cordini per sicure veloci su spuntoni, friend medio-piccoli, corda 60 m per calata
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Il Campanile di Val Salarno è un monolite di una bellezza sorprendente, una lama perfetta che a primo impatto sembra non lasciare vie di salita abbordabili. La parete est è caratterizzata da placche lisce con microfessure, mentre la parete ovest, verticale anch'essa, nasconde però una cengia che permette di raggiungerne la sommitá. Sono solo 80 metri di via (inclusa la risalita del canalino), un avvicinamento non troppo rapido per questa chicca adamellina, certo forse troppo per così pochi metri di via, ma la vista mozzafiato su questo pinnacolo merita assolutamente una visita. Si parte da Malga Lincino con a destra la maestosa parete nord del Foppa e percorrendo le famose "Scale dell'Adamè" si subentra nella valle omonima, a darci il benvenuto é il Rifugio Lissone. La valle a mio parere più bella del gruppo adamellino. Dopo il Rifugio Baita Adamè, si seguono le indicazioni per il Passo di Poia. Scavallato il costone, il sentiero punta a destra verso il passo, mentre noi seguendo degli ometti a sinistra lo abbandoniamo e passando sotto appunto al campanile (appare una guglia rossastra di incredibile bellezza) si punta al Passo di Dossaccio, costituito da placche. Qui il campanile diventa una lama, gli occhi si illuminano e il pensiero di salire lassù si trasforma in un mix di adrenalina/angoscia. Dal passo si scende verso lato Val Salarno per una quindicina di metri e per cenge facili verso destra si raggiunge un canalino di sfasciumi. Risalirlo (noi sulla sinistra per roccia migliore e per evitare la neve) e raggiungere la Bocchetta del Campanile. Qui si comincia ad arrampicare. Si attacca per una fessura molto scomoda tra due lame (III+), lo zaino crea qualche problema ma superatolo, si prosegue per grandi blocchi granitici (II/III) fino alla base di un becco/spuntone. Qui aggirare a destra e attaccare una cengia molto molto molto (ho detto molto?) esposta che guarda la parete ovest. Inizialmente afferrata una lama con i piedi in aderenza (III+) poi si prosegue sulla cengia per raggiungere un terrazzo (III con strizza). Qui presente grosso spuntone per sosta, oppure poco in basso a destra son presenti due chiodi con cordini. Da qui puntare a sinistra per diedro con fessura a tratti sfuggente (IV-, chiodo) e aggrapparsi alla lama superiore che porta allo spigolo del campanile e, ammirata la vista sulla vertiginosa parete est, si raggiunge in pochi metri la vetta su lama espostissima. ( Se si vuole evitare il passaggio di IV, dal terrazzino a destra si puó puntare a dei blocchi granitici che portano in uscita sulla sosta sullo spigolo, III). Dopo qualche metro si perviene ad un punto di sosta (2/3 chiodi con cordini e maglie rapide). Ora noi con una mezza da 60 abbiamo compiuto 2 calate, la prima sfruttando la sosta sullo spigolo e la seconda sfruttando la sosta sul terrazzo, depositandoci sul versante della Val Salarno, ad una decina di metri dal Passo di Dossaccio. Ci voltiamo indietro, lo ammiriamo e lo ringraziamo per questa stupenda avventura.

Con Claudio (ÖLLA VACCA), foto nel link sotto!
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