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   Monte Adamello, Via Capelli-Drera-Pellizzari, 14/08/2019
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Onicer  Zeno   
Regione  Lombardia
Partenza  Lago d'Avio (1900m)
Quota attacco  2800 m
Quota arrivo  3539 m
Dislivello  800 m
Difficoltà  D / IV+ ( IV obbl. )
Esposizione  Ovest
Rifugio di appoggio  Rifugio Garibaldi, Biv. Ugolini, Biv. Zanon-Morelli
Attrezzatura consigliata  Normale attrezzatura da arrampicata classica su roccia, ramponi e piccozza (almeno una per cordata)
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Dopo aver salito al mattino il Torrione di Baione ed aver partecipato alla serata alpinistica dell’amico Maurizio a Schilpario partiamo in auto per Temù e la Val d’Avio dove arriviamo a notte inoltrata. Piantata la tenda a bordo strada ci concediamo qualche ora di sonno prima della partenza.
L’idea iniziale era quella di percorrere lo Spigolo Nord che, per bellezza e logicità della linea, pareva un’ottima via come primo approccio a questo versante dell’Adamello ma in realtà grazie alla valida guida “Le vie del Cielo” di Paolo Amadio e Angelo Davorio valutiamo la via “Capelli-Pellizari-Drera” che corre sullo Sperone Ovest, più a destra dello spigolo.
Le difficoltà sono simili a quest'ultimo ma la roccia viene descritta come migliore e il giudizio sulla via da parte degli autori è ottimo. L’assenza di informazioni su questa salita in internet ci convince definitivamente.
Scegliamo di partire alle 9 dalla tenda e di far tutto senza fretta contando di arrivare a sera al Bivacco Ugolini nei pressi del Passo del Miller; l’unica preoccupazione è il rischio di caduta sassi alla fine dell'avvicinamento ed un po’ di titubanza nell'attaccare una parete così maestosa ad orari inconsueti; ci incoraggia tuttavia un po’ di spirito “Simon”, noto on-icer collezionista di scorribande adamelliche serali.
Raggiunto il Lago Venerocolo, transitiamo per la Bocchetta del Pantano e per ghiaioni di splendida tonalite e ci portiamo sulla Vedretta dell’Avio che percorriamo verso sud a debita distanza dalla parete (qualche scarica si sente ma le pendenze della vedretta sono modeste e rallentano o fermano i sassi). Per rapidità scartiamo un’interessante variante d’attacco e percorriamo i primi tiri in conserva. Giunta l’ora del pranzo ci accorgiamo che Luca l’ha dimenticato sulla vedretta e quindi non ci resta che sperare nella generosità di qualcuno come alternativa al digiuno.
La via è davvero meritevole con passaggi mai difficili ma neanche banali e sempre divertenti in un contesto magnifico. Arrivati in prossimità dell’ultimo torrione dove la via doppia a sinistra lo spigolo adocchiamo una bellissima fessura da incastro che percorriamo con difficoltà superiori al resto dell’itinerario ma con grande soddisfazione.
Alle 18 si apre davanti a noi lo spettacolo del Pian di Neve avvolto dalla luce serale, senza fretta guadagniamo in completa solitudine la vetta ed in seguito raggiungiamo il bivacco animato dalla eterogenea e pimpante compagnia de “Gli stambecc” che ci offrono gentilmente un po’ del loro cibo.
Al mattino attraversiamo con lungo ma affascinante giro il Pian di Neve fino al Passo Brizio da cui scendiamo al Lago Venerocolo e all’auto dopo un bel bagno nel fresco Lago d’Avio. Alla sera siamo di nuovo in Val di Scalve per un’altra serata di racconti di montagna insieme a Maurizio.

Bellissima salita e particolare gita insieme a Maria e Luca.

Mòla mia, leù!
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