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Cima Grande di Lavaredo, via normale. , 30/08/2019 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Beps65 |
Regione | Veneto |
Partenza | Rifugio Auronzo (2320m) |
Quota attacco | 2480 m |
Quota arrivo | 2999 m |
Dislivello | 500 m |
Difficoltà | AD- / IV- ( III+ obbl. ) |
Esposizione | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rif. Auronzo, rif. Lavaredo |
Attrezzatura consigliata | Nda. |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | È ancora buio, il rifugio Auronzo è accanto a noi, finalmente si parte, sta albeggiando e tutt'intorno è uno spettacolo unico, ma iniziano subito i guai, la relazione dice: dal rifugio seguire brevemente la stradina per il rifugio Lavaredo, imboccare il sentiero che taglia in diagonale portandosi nell'intaglio tra la la cima Grande e la cima Piccola! Tutto sembra coincidere, tranne che saliamo il primo sentiero mentre in realtà si parte dalla chiesetta molto più avanti. Infatti vaghiamo oltre un ora in quello che pensiamo sia il canale giusto.
Per fortuna siamo in anticipo sui tempi ed in poco grazie ad una telefonata provvidenziale ad un amico, riprendiamo la via senza più intoppi. Saliamo slegati fino al primo intaglio, dopo di ché ci leghiamo, abbiamo la corda da 60 e ne utilizziamo circa 30m lasciando l'altra parte nello zaino. Ora la relazione insieme ai numerosi ometti e segni sbiaditi, ci permettono una salita veloce e sicura, le difficoltà non sono mai alte, ma l'esposizione ed il ghiaietto presente un po' ovunque fanno si che bisogna salire con le orecchie basse. Arriviamo alle targhe, le superiamo ed arriviamo al punto chiave della via. IV- dice lo scritto, la roccia è umida ed a tratti bagnata, gli appigli numerosi e grazie a due cordini ed un chiodo in loco la salita è sicura, veloce ed appagante. Come sempre ci alterniamo nei passaggi, quello successivo è gradato III, Eve lo sale senza difficoltà; e via così siamo già alla cengia anulare, gli ometti sono fin troppi e rischiamo di sbagliate strada, ma subito ritroviamo l'ultimo camino, oltre, alcune cordate si stanno apprestando a scendere, ancora due passi e con enorme emozione sono davanti alla croce, è lì, sparisce qualsiasi cosa, sono sulla Cima Grande di Lavaredo, quanta strada per arrivare fin qui, quante meravigliose cime salite, quanti stupendi amici, quanta gioia, questa cima per me va oltre, non per le sue difficoltà, è l'arrivo di un lungo, lunghissimo viaggio iniziato dieci anni fa. Oggi è il 24esimo compleanno di mia figlia Giuly, le ho promesso che le porterò un sasso speciale da quassù, ma soprattutto che come sempre tornerò a casa, perché è questa la cosa più importante, tornare a casa da chi ci vuole bene. La discesa grazie ai numerosi anelli cementati posti nei punti migliori avverrà velocemente e senza intoppi, le calate sono numerose, noi ne faremo 8, se ne potrebbero fare alcune meno o alcune di più a discrezione. All'ultima calata, inizia a cadere l'immancabile pioggia che ci ha fatto compagnia tutto agosto, ma ormai è fatta, nella testa c'è solo questa bellissima avventura, tra poco saremo al rifugio a coccolare il palato con prelibatezze Veneto/Trentine, con il naso all'insù davanti a queste meravigliose "Tre Cime"... Foto 1. In vetta Foto 2. Il punto chiave, sulla dx due calate da 30 Foto 3. Una delle tante doppie |
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