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   Moiazza/Scalet delle Masenade, Via Decima - Fotoreport , 27/06/2019
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Onicer  Orobicando   
Regione  Veneto
Partenza  Passo Duran (BL) (1605m)
Quota attacco  1950 m
Quota arrivo  2300 m
Dislivello  365 m
Difficoltà  D+ / V+ ( V+ obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Rif. Carestiato
Attrezzatura consigliata  N.d.A. Seria completa di friend, dadi, cordini per le numerose clessidre. Inutili i chiodi.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Dopo alcuni anni di arrampicata riesco finalmente ad andare a fare qualcosa in Dolomiti.

Il primo giorno lo dedicheremo alla Moiazza: Ale propone la via Decima sulla parete sud. Nonostante qualche dubbio suscitato dalle altissime temperature previste per questa settimana, decidiamo comunque di provare sperando di trovare un po' d'aria (non sarà così...)

AVVICINAMENTO
Dal passo Duran si prende il sentiero 549 che prima per prati poi per mulattiera conduce al rifugio Carestiato. Da qui imboccare il sentiero dell'alta via numero 1 in direzione del rifugio Vazzoler. Proseguire per ghiaione fino ad aggirare uno spigolo oltre il quale dal sentiero si stacca una traccia che sale verso destra puntando alla ormai evidente colata nera dove sale la via. Seguire la traccia fino a un terrazzino erboso alcuni metri a destra della colata.

DESCRIZIONE
L1: obliquare a sinistra senza passaggi obbligati fino ad una nicchia alla base del diedro che incide la parete sosta intermedia a spit). IV+, III, sosta su 2 ch. 40m
L2: superare lo strapiombo iniziale, spostarsi a sinistra e poi risalire la placca sfruttando la fessura per poi spostarsi verso sinistra sino alla sosta (chiodo + masso incastrato). V, 1 ch, 30m
L3: salire per roccia lavorata finché poco sotto al tetto è possibile traversare verso destra. Superata una placca spostarsi a sinistra sino ad una cengia dove si sosta su clessidra. IV, V+, 3ch, 40m.
L4: salire il diedro-camino verso destra, al suo termine traversare verso sinistra sfruttando una bella fessura orizzontale che corre sotto a un tetto. Al suo termine aggirare uno spigolino e sostare su clessidra, IV, V, 1ch, 35m
L5: entrare nel colatoio nero obliqua do a destra. Proseguire al suo interno fino ad una sorta di pulpito di roccia bianca dove si sosta su clessidra. IV, V-, III, 40m
L6: seguire di nuovo la colata nera superando un paio di strapiombini. Sosta su clessidre + chiodo. IV, 50m
L7: salire leggermente a destra poi traversare a sinistra (2 ch con cordone). Superare lo strapiombo ben appigliato e proseguire di nuovo verso la colata fino ad un catino bianco dove si sosta su clessidra. IV, V 5 ch, 45m
L8: salire per rocce facili in un vago canale. Sosta su clessidra, III+, IV+, 35m
L9: proseguire nel colatoio senza passaggio obbligato su roccia verticale ma ben appigliata (aggirabile a dx) fino a un terrazzo con grossi massi su cui attrezzare la sosta. IV+, V-, 50m.

DISCESA
Discesa per sentiero. Dal terrazzo prendere la cengia a sinistra viso a monte, seguirla fino ad una imponente parete gialla. Qui abbassarsi su terreno friabile sino a ritrovare il sentiero segnalato con bolli rossi (qualche passo di I/II).

Con Mirco e Ale, giornata memorabile per il caldo torrido su questa parete in pieno sole e per il bagno in una pozza di acqua gelida da scioglimento trovata lungo una cengia.
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