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   Crozzon di Brenta, Via delle Guide, 15/07/2018
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Onicer  Zeno   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Vallesinella (1500m)
Quota attacco  2280 m
Quota arrivo  3135 m
Dislivello  850 m
Difficoltà  D+ / V+ ( V obbl. )
Esposizione  Nord-Est
Rifugio di appoggio  Rif. Brentei
Attrezzatura consigliata  Normale attrezzatura da arrampicata su via di roccia classica
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Sono ormai anni che la Via delle Guide al Crozzon di Brenta occupa un posto previlegiato nei “desiderata” alpinistici miei e di Asso. Questo celeberrimo itinerario, aperto con grande intuizione e coraggio nel 1935 da Enrico Giordani e Bruno Detassis, supera con logica impeccabile la parete E-N-E del Crozzon di Brenta. Per primo ce ne parlò mio papà che ripeté la via nel 1985 ed in seguito, ogni volta che transitavamo per il Brentei per fare qualche salita, il nostro sguardo era catturato da questa superba linea.
Dopo aver pernottato sabato al rifugio Brentei (la famiglia Leonardi che gestisce il rifugio da una decina d’anni è sempre molto accogliente e gentile nei nostri confronti) abbiamo finalmente salito la via domenica.
Le difficoltà non sono mai eccessive ma è richiesto un buon intuito per trovare il percorso giusto; non tutti i tiri sono entusiasmanti e non sempre si percepisce la verticalità che si potrebbe immaginare da uno sguardo frontale alla parete. Tuttavia l’emozione e la soddisfazione provata una volta arrivati sulla vetta del Crozzon dopo questo lungo “viaggio” rimarrà a lungo scolpita nella mia memoria.
Pernottiamo al bivacco fisso posto sulla vetta dedicato alla memoria di Ettore Castiglioni; durante la notte si scatena un forte temporale: essere lassù protetti e rintanati sotto le coperte mentre fuori imperversa la furia degli elementi è sicuramente suggestivo.
Il mattino successivo partiamo all’alba raggiungendo la Cima Tosa e scendendo per la sua via normale. Da qui, attraverso la Bocca della Tosa, ci immettiamo in Val d’Ambiez e, con un traverso sull’omonima vedretta, ci portiamo alla base della parete Sud-Est della Cima d’Ambiez dove attacchiamo la via “Vienna”. Una volta in vetta disarrampichiamo per la cresta Nord fino alla Bocca d’Ambiez, scendiamo per la Vedretta dei Camosci riportandoci al rifugio Brentei e quindi all’auto.
Oltre alla felicità delle due singole vie salite mi sento molto contento del concatenamento effettuato: esso ci ha permesso di acquisire nuove conoscenze geografiche sul Gruppo del Brenta che saranno sicuramente spunto per avventure future.
Con Asso che lunedì (ultimo giorno della nostra vacanza) ha festeggiato il suo 25° compleanno!

Mòla mia, leù!
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