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   Il re del Lago- Cima Capi, 18/11/2017
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Onicer  cri   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Biacesa di Ledro- strada del Ponale (410m)
Quota attacco  550 m
Quota arrivo  700 m
Dislivello  180 m
Difficoltà  D- / V+ ( V obbl. )
Esposizione  Sud-Est
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  nda, friend (anche se non utilizzati).
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Lo scorso sabato ci consigliano questa bella vietta in val di Ledro, nessuno di noi ne ha mai sentito parlare, e visto che la curiosità é donna, una volta tornata a casa vado a cercare in rete la relazione.
Ne rimango subito colpita tanto che la propongo ai soci, nessuno di noi ha voglia di ravanare nella neve e viste le belle ed ancora tiepide giornate decidiamo di farle visita.
Di questa via vi sono poche relazioni se non quella dei suoi apritori, che lo scorso agosto 2014 hanno valorizzato il margine orientale del crinale di Cima Capi, meta raggiungibile dalla Ferrata F. Susatti.
Quello da noi percorso é stato un itinerario molto appagante, sia per la piacevole arrampicata su ottima roccia di calcare compatto (simile al Gaino e alle recenti vie del Vecio e Scalaber) sia per il panorama sul lago di Garda, in particolare sulla sponda trentina di Riva del Garda.
L'accesso alla via avviene una volta usciti dalla galleria proveniente da Riva del Garda, alla sua fine (compiendo una sorta di inversione a S) si entra nella vecchia strada del Ponale, la si percorre per circa 100 m incontrando un piccolo parcheggio (max 6 auto).[Noi invece parcheggeremo lungo la ss 240, 500 m dopo l'uscita della galleria presente ampio parcheggio sulla sx].
Da li proseguire a piedi per pochissimo ed imboccare il sentiero sulla sx caratterizzato da un muro in pietra, risalirlo per poco fino alla palina indicante il sent. 472 direzione Riva del Garda. Esso va seguito in salita per alcuni minuti, alla vista dei primi ometti, dove il sentiero pare spianarsi, voltare subito a sx ed iniziare a salire (purtroppo non vi sono indicazioni per cui é molto facile sbagliare per raggiungere l'attacco).
La via ha uno sviluppo di 180 m, si snoda in 6 tiri, con brevi passi di V+ e per lo più III e IV, e protetta con cordini in clessidre.
Alla fine del secondo tiro, seguendo lo schizzo trovato in rete, si percorre una traccia di sentiero verso sinistra per riprendere la 3 L (caratterizzata sempre dal simbolo della corona).
Fare attenzione alla 4L in quanto la via originale é spostata più a dx, noi veniamo attratti da un cordone con chiodo, se lo si risale una decina di metri ci si accorge che quella lunghezza finisce, da li in poi le difficoltà vanno ben oltre il V° e non vi sono più chiodi o cordoni che consentono la progressione.
Molto particolare la 5L con partenza molto fisica con passo un po' agettante ma le prese non mancano.
Vista la particolarità della roccia é facilmente integrabile anche se questo ottimo calcare, per nulla unto, ci ha consentito di salire senza alcuna integrazione.
Alla fine del sesto tiro raggiungiamo attraverso un sentiero attrezzato la cima Capi e continueremo il nostro giro raggiungendo Cima Rocca, sul sentiero 405 , percorrendo le gallerie risalenti la prima guerra mondiale. Dalla cima Rocca ancora per altre gallerie seguiamo il sentiero 471 che ci porterà prima alla chiesa di San Giovanni ed infine a Biacesa all'auto.
Via alpinistica e percorso escursionistico molto interessante da compiersi in queste tiepide giornate autunnali, reso ancora più particolare per il costante panorama a picco sul lago.
Ringrazio i miei soci che hanno accolto molto volentieri la proposta: Steven, Salvatore, ed un saluto a Luisa e Maurizio che si sono aggregati a noi.
Giornata ottimamente spesa.
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