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   Pilastro est del Corno Miller, Diretta del Diamante, 04/08/2017
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Onicer  simon   
Regione  Lombardia
Partenza  Fabrezza, Saviore-BS (1450m)
Quota attacco  2900 m
Quota arrivo  3300 m
Dislivello  400 m
Difficoltà  ED / VIII- ( VI obbl. )
Esposizione  Sud-Est
Rifugio di appoggio  Prudenzini
Attrezzatura consigliata  Serie di friends, raddoppiando le misure medie. Nella prima parte della stagione i ramponi per andare all'attacco.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Via appagante dal punto di vista alpinistico, aperta da Rivadossi-Zipponi negli anni 90 e raramente percorsa. Raggiunge il bordo del Pian di Neve superando il piu' ripido dei pilastri che formano la testata della val Salarno.
Per l'accesso bisogna transitare per un centinaio di mt al di sotto di un seracco. Al momento abbiamo considerato un cimento maggiore l'attraversamento del torrente (foto 1), piu' tardi invece le numerose scariche di ghiaccio e massi a cui abbiamo assistito mentre eravamo in via ci hanno fatto capire il vero pericolo corso in quel tratto. Probabilmente si puo' rendere l'avvicinamento non pericoloso risalendo la valle a sinistra e traversando poi per cengia verso l'attacco. Il canale finale dell'avvicinamento e il primo tiro non sono piu' invece esposti a scariche dal seracco, a causa del ritiro dei ghiacciai.
Si arrampica su granito chiaro, alternando tiri facili (e' richiesto di saper percorrere una placca di V senza protezioni) ad altri ripidi, che si presentano come delle vere sfide (foto 2 l'uscita del tiro chiave). In questi ho martellato furiosamente chiodi: le fessure li accettavano bene e li abbiamo lasciati tutti (5, oltre a circa altrettanti gia' presenti: non dovrebbe essere piu' necessario portare l'occorrente per piantarne). Almeno uno spit segna ogni sosta.
Con una generosa serie di friends a disposizione si puo' azzerare praticamente tutto il difficile, il che rende la via un obiettivo interessante anche per chi non possiede il grado sulla carta (VIII-). Raccomando di raddoppiare le misure medie (cam 0,75 verde e dintorni). L'ultimo tiro (denominato dai primi salitori "Athletic dream") da sotto pare facile, invece e' in strapiombo.
C'e' un'ottima relazione in forma di schema sul sito ATHT, mentre il tracciato sulla foto del libro "Le vie del cielo" e' sbagliato, perche' fa partire la via da molto piu' in basso e mostra un ghiacciaio molto piu' florido.
Abbiamo attaccato alle 16 e siamo usciti sul far del buio. Di calarci in via per poi ripassare (di notte) sotto al seracco non avevamo francamente voglia: quindi la decisione di attraversare il ghiacciaio (raggiungibile, dall'ultima sosta, in una settantina di mt di cresta facile, senza corda) per pernottare al bivacco Ugolini. A poco a poco le nebbie hanno lasciato il posto ad una placida notte di luna piena.
Il Pian di Neve si presenta completamente scoperto e scuro: anche per la normale all'Adamello sono indispensabili i ramponi (foto 3).
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