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   Windy Peak, Jubilant Song, 14/11/2016
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Onicer  simon   
Regione  Altro
Partenza  Blue Diamond road, Las Vegas, Nevada (1200m)
Quota attacco  1500 m
Quota arrivo  1800 m
Dislivello  300 m
Difficoltà  D- / V- ( V- obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Red Rock campground, polveroso e sottodimensionato
Attrezzatura consigliata  Da attrezzare anche le soste. raddoppiare il cam 3.
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Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Allora la storia e' pressapoco cosi': all'inizio degli anni 70 Joe Herbst era un ventenne di Las Vegas (un centocinquantesimo (!) di quella attuale, con i casino' in quella che e' oggi "downtown"), che d'estate andava a fare l'aiutante nella scuola di roccia delle Palisades (quel gruppo di montagne fatto di tonalite, nella Sierra) e in autunno arrampicava a Yosemite, poi a novembre tornava a casa. E Red Rock era solo una curiosa catena di dune di sabbia fossili (per quanto alte mille metri) a 30 km da downtown.
Cosi' siccome Joe Herbst non ha voglia di smettere di arrampicare a novembre, inizia ad esplorare le dune di sabbia fossili. Intraprendente, recluta un amico (Larry Hamilton) e nel 1972 nascono Triassic Sands (prossimamente) e Jubilant Song. Entrambe su strutture vicine alla strada di Pahrump (da qualche parte dovevano cominciare, e la strada turistica ad anello -che oggi serve a far passare il pomeriggio ai clienti cinesi dei resort- allora non esisteva). Queste due vie servono da allenamento per la salita, nell'aprile del 1973, del "sandstone Half Dome", cioe' il Rainbow Wall (quindi erano ancora le prime ascensioni sulle big walls che li interessavano), ma questa e' un'altra storia.
Se oggi risali il fianco di Windy Peak (dove si trova Jubilant Song) non trovi praticamente nessuno (tutti gli arrampicatori si concentrano sulle strutture piu' a nord), e quella che dal parcheggio sembra solo una improbabile collina di massi si rivela invece una montagna alta 700 metri, con una parete sud di tutto rispetto (300 mt) e un'avvicinamento che pare il sentiero dei laghetti di Sassersa.
La via raggiunge il grande arco per fessure appoggiate, e lo percorre all'incidenza, per uscirne al bordo destro. Le situazioni e ambienti ricordano in modo sorprendentemente somigliante vie storiche della Val di Mello (Kundalini, ma soprattutto mi sembrava di essere su "L'alba del Nirvana").
La cima arriva dopo il tramonto, ed e' una impressione a se' stante: dapprima l'immutabile esperienza del deserto, della terra grezza, di alberi antichi e del vento che viene dalla Death Valley. Poi ti affacci ad est e di colpo escono le luci della citta', sempre di nuove e sempre piu' vicine (qualcuno li fermi), proprio mentre sorge la luna in congiunzione astrale con... il faro del Luxor.
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