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Pizzo Camino - Cresta Ovest, 24/09/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Beps65 |
Regione | Lombardia |
Partenza | Schilpario (1400m) |
Quota attacco | 2050 m |
Quota arrivo | 2491 m |
Dislivello | 450 m |
Difficoltà | PD+ / III+ ( III obbl. ) |
Esposizione | Ovest |
Rifugio di appoggio | nessuno |
Attrezzatura consigliata | NDA, due mezze corde da 30 o 1 corda da 50 per la calata da 25m |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Si trovano pochissime informazioni su questa cresta, di certo non viene ripetuta spesso, in parte a ragione, la roccia in diversi passaggi è a dir poco pessima e la possibilità di proteggersi molto bassa, chiedo informazioni all’amico Daniele che l’ha percorsa lo scorso anno in solitaria, e studio dal web il foto-report di Agazzi faccio una copia di alcune foto, questa è stata una buona idea, fin dalla partenza siamo avvolti dalle nebbie e senza le foto sarebbe stata dura, decidiamo di saltare il primo torrione ed infilarci nel canale appena dopo, ma sbagliamo e ci troviamo in un budello senza uscita, scendiamo e riproviamo anche questo è sbagliato ma riusciamo a sbucare davanti alla paretina di terzo, al momento non troviamo il chiodo, per vederlo bisogna andare proprio sotto la breccia e guardare bene, da sotto assomiglia ad un ramo tagliato, sembra una sciocchezza ma una volta individuato il chiodo diventa evidente la via da seguire, da qui la cavalcata vera e propria ha inizio, per la prima parte si sormontano pinnacoli, crestine, vi si trovano chiodi e vecchi cordini, la via diviene logica fino alla calata dove un cordone in bella vista indica il punto.
Da qui un traversino a destra che risulta difficile in quanto non si trovano appigli per le mani, se ci si abbassa si passa meglio, ora un altro passaggino delicato e le difficolta diminuiscono, ma solo come grado, un lungo su e giù su un affilata cresta di roccia infida che lascia senza fiato, da fare con la massima attenzione fino alla breccia. Ora tutto più facile rimanendo sempre con le rocce sulla sinistra arriviamo al canalino nord dove troviamo vecchi bolli rossi e quelli blu di Una Via per Attilio, in poco siamo alla croce di vetta dove finalmente respiriamo, la discesa dalla via normale ed in circa 2 ore siamo su un prato al sole a mangiare l’ottimo pane e salame offerto da Giuseppe! Nota personale, la cresta a parte la giornata nebbiosa è in un ambiente bellissimo, dolomitico al 100 %, attenzione massima alla qualità del terreno, una volta partiti una ritirata risulterebbe alquanto problematica fino alla breccia. Partecipanti io, Eve, Gian, Ciso e Giuseppe. Foto 1 – io e Gian su un pinnacolo. Foto 2 – Eve sul tratto di cresta Foto 3 – Ciso e Giuseppe qualche decina di metri prima della breccia. |
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