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   MONVISO, VIA NORMALE PARETE SUD, 29/08/2015
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Regione  Piemonte
Partenza  Pian del Re (2020) - Rifugio Sella (2640) (2640m)
Quota attacco  3225 m
Quota arrivo  3841 m
Dislivello  630 m
Difficoltà  PD+ / III ( II obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Quintino Sella
Attrezzatura consigliata  N.D.A. per vie di roccia. Verificare necessità dell'uso della picca e dei ramponi.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Un sogno inseguito da anni, fin da quell’estate del 2012 trascorsa con amici ad arrampicare tra le alte valli della provincia di Imperia e la Francia, tra Guillestre e Ailefroide in Provenza, in cui si pensava di fare inizialmente tappa sul Monviso, concretizzatosi finalmente a fine estate di quest’anno, in cui si incrociano tutte le condizioni astrali!
A seguito di un messaggio di un amico che mi scrive per sapere delle mie condizioni di salute, apprendo da una relazione su on-ice – che leggo per assumere informazioni sulla gita - di un’omonima Mapi (alla quale auguro una pronta guarigione!) che si è infortuna nella salita alla stessa via il 12 agosto c.a.. Nonostante questa strana coincidenza di nomi e luoghi, finalmente Sabato 28 agosto con comoda partenza alle 9.00 circa da Milano ci dirigiamo verso le sorgenti del Po nelle Alpi Cozie.
Due relazioni dello stesso autore, abbastanza dettagliate, che descrivono sia la salita alla Normale a Sud (che faremo) che alla cresta Est (futura gita) rintracciabili in internet ai seguenti link:
http://www.vienormali.it/montagna/cima_scheda.asp?cod=544
http://www.vienormali.it/montagna/cima_scheda.asp?cod=484

ci sono di aiuto per studiare l’itinerario dal Rifugio Quintino Sella, nostro punto di partenza per la vetta.

Siamo in sei ed i programmi prevedono la salita in tre cordate da due, ma Fabrizio ed Ivan…presi dall’entusiasmo per la presenza di una stellata e luna spettacolari, dopo cena e qualche bicchierino, decidono di provare la salita in notturna (…”e quando mi capiterà di nuovo?” sarà il commento di uno di loro? Alle 23.30 sono già in cammino.
Noi colazione ad orario prefissato dal rifugista alle 4.30 e partenza alle 4.50.
Evitato per sentiero il primo tratto di ferrata che conduce al Passo delle Sagnette, all’alba dal passo ci si para di fronte l’imponente parete di roccia rossa del Monviso. Troveremo ottime condizioni, neve solo nel ghiacciaio Sella superato il Bivacco Andreotti, (che, con sei posti letto, si rammenta essere un bivacco riservato alle emergenze!) che si supera senza necessità di ramponi e picche…oppure si aggira su pietraie sulla destra. Le temute scariche di sassi nei punti critici sono minime. Alle 11.00 circa incontriamo a mezz’ora dalla vetta, in discesa, Fabrizio ed Ivan entusiasti anche se evidentemente provati dalla stanchezza (sapremo poi che al loro passaggio di notte il Bivacco Andreotti era al completo e che addirittura c’era gente che dormiva all’esterno all’addiaccio e che Ivan in discesa ha avuto probabilmente tutti i sintomi di una congestione, nonostante le temperature miti della notte intorno ai 15 gradi). Di notte con la scarsa visibilità alla luce della luna e nonostante le frontali, hanno avuto qualche difficoltà oggettiva a rintracciare i bolli gialli sulle rocce ricoperte da licheni di colore simile e quindi hanno sbagliato in un paio di casi la via, procedendo lentamente e con cautela in conserva protetta, soprattutto sui tratti esposti ed attrezzati con catene.

Di noi quattro, Michele ed Elena procederanno slegati su tutta la via per maggior velocità viste le difficoltà minime, raggiungendo la vetta verso le 11.00 circa. Io e Nicola saremo in vetta, alla Punta Trieste, verso le 11.30, preferendo, dopo i primi tratti attrezzati superati slegati, procedere in conserva corta per maggior sicurezza visto l’affollamento e la possibilità di scariche. Da metà via inizio ad avere disturbi intestinali e di stomaco, ma vista l’entità decido di proseguire nella salita anche se mi rendo conto sarò più lenta.
Molto belli i passaggi di arrampicata sulla crestina rossastra a destra della guglia chiamata “Duomo di Milano” e sul passaggio più impegnativo della via, "i Fornelli" (III), un camino verticale di roccia sicura e ricca di appigli esposto ad Ovest.
Spettacolare il panorama dalla croce di vetta.
Per il ritorno si procede a ritroso disarrampicando, oppure calandosi in alcuni tratti attrezzati con ganci (credo di averne contati tre) oppure su anelli di fettuccia opportunamente sistemati su massi e spuntoni rocciosi, richiedendo maggior attenzione sui tratti attrezzati ed esposti, cercando di non causare scariche di sassi sui tratti a sfasciumi.
Complessivamente la gita è spettacolare nonostante “il viaggio” nell’avvicinamento che si fa al buio e prevalentemente su sfasciumi e massi. Noi forse, con il senno di poi e viste le informazioni assunte anche il sabato da persone incontrate in discesa sul sentiero, eravamo troppo pesanti con zaini con picca, ramponi, mezze corde da 60m oltre a rinvii e protezioni veloci…ma forse le cordate che procedevano slegate, senza un minimo di attrezzatura e con scarpe leggere da avvicinamento, qualche rischio in più lo hanno assunto.

Io e Nicola arriveremo stanchi alle 17.00 circa al rifugio, dove dopo qualche ricerca, scopriremo che Ivan e Fabrizio dormono stanchi. Dopo un veloce pasto ed una birra tutti insieme, discutendo e confrontandoci sulla giornata, alle 18.00 ripartiremo per ritornare alle macchine al parcheggio a pagamento del Pian del Re.

Un grazie ai miei compagni di salita ed a Nicola per la gentil concessione delle foto. Alla prossima!

Foto 1: verso il passo della Sagnette;
Foto 2: dal Passo delle sagnette verso il Bivacco Andreotti;
Foto 3: vetta
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