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   Cimon della Pala (Pale di san Martino), 28/06/2015
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Onicer  Beps65   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  San Martino di castrozza (1500m)
Quota attacco  3030 m
Quota arrivo  3184 m
Dislivello  180 m
Difficoltà  PD+ / III ( III obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Rosetta
Attrezzatura consigliata  Da roccia, utili 2 frend piccoli... Ramponi e Piccozza ad inizio stagione ed eventualmente per la discesa.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Uno sperone verticale, imponente, che si staglia contro il cielo quasi come un guerriero a difesa del suo territorio. Così veniva descritto alla fine dell' 800 il Cimon della Pala, che, con i suoi 3184 metri, è considerata una delle cime più eleganti e straordinarie delle Dolomiti... Chi è passato da passo Rolle, di sicuro ha provato questa sensazione, imponente, slanciato, oserei dire quasi perfetto! Fin dalla prima volta che l’ho visto ho cercato di immaginare cosa si provasse salire lassù!! Sono le 5.45 di domenica, partiamo a piedi da San Martino, ieri sera dopo un violento temporale siamo andati sul Castellaz ad osservarne ancor meglio le forme imponenti, ora mentre saliamo le piste da sci fino al rifugio Col Verde, la nostra agitazione è a mille! La giornata come da previsioni è limpidissima, il primo sole ha già arrossato la cima, ma ci arriveremo tra un bel po’, la salita sarà lunghetta (1700mt dsl), arrivati alla base della ferrata Bolver Lugli, ci imbraghiamo, non è difficile, il cavo lo si usa solo per sicurezza salendo le fantastiche roccette piene di appigli, lo zaino pesa, costringendoci ad una progressione non veloce, alle 9.30 finalmente l’altimetro suona il bip di quota 3000, siamo al sole in vista del bivacco fiamme gialle.
Piccolo break, consulto la relazione, è fatta benissimo, le indicazioni sono perfette, troviamo gli ometti, la breccia, scendiamo con cautela su sentiero franoso (II) e finalmente eccoci; il Bus del Gat!!! Ci leghiamo per sicurezza, le rocce sono bagnate e scivolose, all’interno c’è ancora neve, appena prima del famoso buco c’è una sosta, passo oltre, si oltre, che fatica, prima lo zaino, poi strisciando su terreno bagnato esco da questo piccolo foro claustrofobico!..(se hai mangiato troppo non ci passi assolutamente!).
Arriva anche Eve, saliamo un canale innevato di una trentina di metri e siamo al passo dove troviamo le corde metalliche… sentiamo voci, l’inconfondibile cadenza Veneta, (Vicentini!).. un gruppetto di 5 esce dal Bus, bene, abbiamo compagnia, facciamo così la conoscenza del mitico Tino, capelli bianchi, montanaro DOC, di quelli che vorresti avere vicino in situazioni difficili, tira il gruppo, va come un treno e ci da una mano in un momento di incertezza in un camino stretto di III dove con lo zainone mi incastro di continuo.. Da li in poi c’è il Mulet, la salita è piacevolissima, su placche di roccia buona, infine arriviamo alle terre rosse, un tratto molto esposto, siamo sulla lama finale, è fatta! Il salto è incredibile, in poco siamo in vetta, mezzogiorno in punto! Impossibile descrivere questa sensazione!… ma aspettiamo, c’è la discesa, una serie di doppie da 30 ci riportano al tratto attrezzato, giro a ritroso fino al bivacco! Finalmente il vero relax… Ora ci spetta la lunga discesa sul ghiacciaio nella valle dei Cantoni e giù fino a san Martino di Castrozza, lo zaino è sempre pesantissimo ma il nostro sorriso si fa pian piano sempre più largo!... E' quando i sogni diventano realtà che ti senti davvero VIVO!
Foto 1 – Cimon della Pala da baita Segantini
Foto 2 - Dopo il Mulet
Foto 3 – Ultimo passaggio sulle terre Rosse.
Domani collego altre foto.
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