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M.te Castello di Gaino, cresta Sud, 04/10/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | matteo81 |
Regione | Lombardia |
Partenza | Gaino, località Castello (350m) |
Quota attacco | 400 m |
Quota arrivo | 866 m |
Dislivello | 500 m |
Difficoltà | PD- / IV+ ( III obbl. ) |
Esposizione | Sud |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | N.d.a. Corda singola 50/60mt. (o mezza corda doppiata), 4-5 rinvii, diversi cordini e qualche nut/friend (non indispensabili) |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Il Monte Castello sovrasta Gaino, frazione di Toscolano Maderno (BS) (autostrada Milano-Brescia Est, statale Salò-Toscolano; deviare a sx per Gaino e seguire indicazioni Agriturismo Il Castello, ma parcheggiare presso le villette vicine!), e rappresenta un bel balcone panoramico sull'intero Lago di Garda.
La via della cresta Sud, è una facile salita con lungo sviluppo (500mt. dislivello, 800/900mt. sviluppo), su calcare carsico dall'ottimo grip ricco di lame (alle volte taglienti!) e buchi; salita discontinua, ma piacevole e molto panoramica, attrezzata qua e là con qualche vecchio chiodo o spit ma permette di proteggersi con protezioni veloci (cordini!) sulle numerose clessidre o spuntoni. Dalle villette risalire la strada che passa dall'agriturismo e che prosegue ripida fino ad una sbarra, ove deviare a sx seguendo le indicazioni "Palestra di roccia" che si raggiunge in circa 15/20min. L'attacco della cresta si trova all'estrema sinistra del primo settore (settore A, cartello indicatore vie presente), in prossimità di un canalino-rampa. La prima parte presenta inizialmente due lunghezze di corda fino al IV/IV+ max. con sosta su catena e poi su clessidre; proseguendo il terreno si abbatte e diventa più facile, III-III+ max. e, per la sua conformazione, è consigliabile procedere in conserva protetta (o anche slegati) raggiungendo l'anticima. Da qui si trova una palina che segnala una possibilità di discesa per traccia/sentiero. In via sono presenti segni e bolli rossi (sbiaditi!) mentre le frecce/segni gialli segnalano le varianti (fino al VI- ma che comportano un po di scomode manovre di scorta). La seconda parte, date le modeste difficoltà (I/II qualche breve tratto III), meglio procedere slegati anche per la contorta conformazione del terreno e la fastidiosa vegetazione. Il tratto è lungo da percorrere e i bolli gialli o rossi non sono sempre così facili da trovare (le varianti sono aggirabili). Una sequenza di saliscendi porta a un ultimo tratto discendente prima dell'impennata (facile) finale che porta alla croce di vetta. Tragitto sempre panoramico ed esposto, ma per questo tutto sommato facilmente intuibile per l'orientamento. Presente molto materiale (anche qualche piccolo franamento) mobile, quindi prestare molta attenzione!! Per la discesa, prendere il sentiero che scende sul versante opposto a quello di salita (Nord), che presenta un tratto attrezzato con cavo metallico e che ripidamente scende (grosso modo a sinistra; tutto a svolte) e poi riporta verso il versante di salita (quello che si vede già dal parcheggio). Qui le relazioni indicano di rimanere piuttosto alti cercando di disegnare una lunga diagonale ad Est della cresta (si deve cercare di ritornare verso l'antecima e la sua discesa, 1h. alla macchina), ma le tracce sono pressochè inesistenti e di difficile individuazione: noi abbiamo sbagliato, abbassandoci troppo e in tal caso conviene, su terreno infido e franoso, scendere sulla verticale in direzione delle poche abitazioni che si possono intravvedere e da lì, arrivare a beccare (d'aiuto l'orientamento col cavo di una teleferica) un tratturo che porta a una proprietà privata del paese accanto a Gaino. |
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