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Ferrata "Maurizio" all'Alben, 12/06/2013 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | fabiomaz |
Regione | Lombardia |
Partenza | Oltre il Colle (impianti di sci) (1340m) |
Quota attacco | 1540 m |
Quota arrivo | 1900 m |
Dislivello | 350 m |
Difficoltà | AD+ / IV ( III obbl. ) |
Esposizione | Nord |
Rifugio di appoggio | Bivacco Nembrini |
Attrezzatura consigliata | Set ferrata & casco |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Sveglia presto stamattina per andare a vedere questa ferratina in una zona dell'Alben che mi interessa.
Lasciata la macchina al vecchio albergo (oggi meglio noto alle cronache come "L'ecomostro dell'Alben"..) si risale il tracciato della pista fino alla stazione alta. Spostandosi a destra della stessa di risale fino al vallo di protezione che si segue in direzione est (sinistra) fino ad incontrare i bolli azzurri che accompagnano per tutta la prima parte della ferrata. Si entra nel canalone che resta a destra dello spigolo dell'antecima e dopo pochi metri si trovano i cavi. Si risale una rampa terrosa - temendo il peggio - e si zizaga per mughi e roccette lungo un sentierino finchè non si arriva sotto una paretina più consistente. Da qui la ferrata si sposta decisamente a sinistra in direzione delle pareti principali e qui, se non lo si è già fatto come prescritto dalla cartellonistica, conviene imbragarsi e mettersi il casco. Fin qui è una camminata un po' scoscesa. Seguendo il tracciolino che porta a sinistra si arriva a un canalone e alla cengia ascendente che porta al centro della parete e all'inizio del divertimento. Si parte subito verticali e per una settantina di metri si viaggia sempre così. La roccia è molto bella, poco percorsa e quindi attenzione a cosa si prende in mano. Ci sono molti pioli, ma è possibile limitarne l'uso grazie alla roccia molto articolata. La ferrata segue poi una linea "alpinistica" andando a cercare i punti di debolezza della parete. In questo aspetto mi è piaciuta molto, qualcuno ha sacrificato una bella vietta alla maggior frequentazione della ferrata. Dopo il tratto verticale la ferrata spiana per una cinquantina di metri di trasferimento, scende a un intaglio, aggira uno spigolo e prende un bel diedro di una trentina di metri, molto ben arrampicabili, che superano la parte superiore della parete. Usciti dal diedro si è sulla cresta, che non resta che seguire fino all'antecima e poi, volendo, alla Cima della Croce, senza particolari difficoltà. Da lì si seguono i bolli per tornare all'auto. Io ho provato ad arrampicarla il più possibile e mi sono divertito. La difficoltà l'ho riferita a quello. foto 1: la cengia ascendente che porta alla parte interessante della ferrata. foto 2: verticalità nella parte centrale foto 3: la parte superiore della parete |
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