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Scoglio della Metamorfosi-Luna nascente, 15/03/2008 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Luca Bono |
Regione | Lombardia |
Partenza | parcheggio Val di Mello (1000m) |
Quota attacco | 1500 m |
Quota arrivo | 1800 m |
Dislivello | 380 m |
Difficoltà | TD+ / VII ( VI obbl. ) |
Esposizione | Sud |
Rifugio di appoggio | Luna nascente |
Attrezzatura consigliata | vari friend (abbondare con le medie misure); martello per ribattere i chiodi |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | “Un capolavoro della natura e dell’autore”, così molte relazioni descrivono questa via, e non ci poteva essere una definizione più calzante. Dopo un unizio un po’ aggressivo con strapiombo iniziale (primo tiro VII oppure VI/A0) e traverso da brivido (secondo tiro, idem come sopra per le difficoltà) la via segue un lunghissimo sistema di fessure che sinuosamente percorrono lo Scoglio delle Metamorfosi, con difficoltà che si mantiene con continuità impressionante intorno al VI grado ed arrampicata elegantissima in dulfer o incastro a seconda delle preferenze. In vista dell’uscita le difficoltà si abbassano ma il lungo traverso e la placchetta finale sono improteggibili fatta eccezione per un friend piazzabile sul traverso.
La vista della Valle dall’alto e l’esteticità della via sono una garanzia di totale appagamento alpinistico e naturalistico, e personalmente una delle cose più belle è stata anche l’uscita della via che porta di fronte alla mole impressionante del Qualido e consente quindi un viaggio dalla quiete bucolica del fondovalle all’oceano di roccia dei contrafforti superiori. L’arrampicata è sempre entusiasmante e continua, a volte qualche irregolarità nella fessura (il bordo un po’ più svaso, qualche restringimento, etc) offrono l’occasione di un breve studio preliminare del passaggio. Il momento più bello è stato nella zona dell’Occhio dove prima sentivamo attraverso la roccia le vibrazioni delle martellate di Francesco alla sosta sopra e poi in uscita dal traverso in ombra ci si è aperta la vista della parte finale della fessura, di nuovo al sole. Grandissimo Francesco che ha condotto su tutta la via senza nessuna esitazione e con grande precisione e sicurezza nel proteggersi. La via era in ottime condizioni a parte un po’ di sporco sulla parte superiore (ma siamo ancora a marzo per cui le ripetizioni del 2008 non saranno ancora numerose), abbiamo rinforzato alcune soste che ad avviso del nostro capocordata meritavano qualche martellata. In via pochissimi chiodi (solo sui singoli passi più duri e nei due tiri iniziali) è necessaria una buona quantità di friends e al limite qualche dado (da noi non usati), molto utili le misure medie. In discesa primo tratto del sentiero ancora innevato, tenere conto che il sentiero per tornare alla base non è proprio banale e rapido. Unica parola per descrivere questa via…eccezionale! Partecipanti:Luca Bono Claus e Francesco. FOTO 1: secondo tiro FOTO 2: nella parte mediana FOTO 3: la fessura degli ultimi tiri |
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