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   Corno Stella: CAI Merone+Grassi Kosterlitz, 25/08/2007
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Onicer  Luca Bono   
Regione  Piemonte
Partenza  rifugio Bozano (2453m)
Quota attacco  2700 m
Quota arrivo  3050 m
Dislivello  350 m
Difficoltà  TD+ / VI+ ( VI obbl. )
Esposizione  Est
Rifugio di appoggio  rifugio Bozano
Attrezzatura consigliata  Da roccia con abbondanza di friend e dadi piccoli medi, eventualmente chiodi e martello utili, cordini e fettucce per allestimento/rinforzo soste e per allungare i rinvii sui chiodi in loco
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Straordinaria combinazione di due vie, delle quali la seconda, aperta da Giancarlo Grassi e dallo scozzese Kosterlitz ha fatto la storia dell'arrampicata nelle Alpi Marittime: si tratta infatti del primo itinerario aperto in loco con scarpette a suola liscia e nuts. La fama di via dura e sottogradata non si è smentita, messi in guardia anche dal rifugista abbiamo attaccato comunque tra la mia titubanza e la decisione del Ganja, deciso a mettersi alla prova su una grande classica molto famosa in zona. Dopo aver tribolato non poco alla ricerca dell'attacco, che si trova pochi metri a sx della moderna "Lupetti", si attacca il primo tiro che offre difficoltà dal IV al V+ e un solo chiodo in tutti i 40 metri di questa prima lunghezza. Successivamente si prosegue su difficoltà sempre omogenee e continue con chiodatura sempre molto molto parca e spesso poco visibile. Dopo 3-4 lunghezze non particolarmente preoccupanti si giunge al famoso diedro giallo inclinato, vero "cuore" della Grassi-Kosterlitz, che per 50 metri fende la parete parallelamente ad un analogo diedro situato inferiormente ad esso. Il primo di questi due tiri è molto atletico in strapiombo ma con grosse e solide lame si giunge in sosta senza troppi patemi. E' sulla seconda lunghezza che i movimenti fuori equilibrio e il tappeto di licheni sulla placca dove si poggia il piede sinistro mi fanno tirar fuori tutto quello che ho per arrivare ad una sosta improvvisata su dadi e fettuccia dal Ganja, causa mancato reperimento di quella a chiodi (ma ci sarà?). Dopo questa emozionante lunghezza restano altre tre lunghezze che sono nettamente più facili a scapito però della ricerca non sempre semplice della via, che evidentemente sotto il V grado non merita la presenza di chiodi...in vetta ci rifocilliamo per poi ricalarci sulla solita Esprit Libre
partecipanti io e Luca Ganja che stavolta ha tirato la via integralmente (complimenti!) e totalmente in libera
ps: la difficoltà espressa dai primi salitori (V+) viene valutata dai ripetitori che hanno lasciato commenti al Bozano, quasi sempre tra il 6a e il 6b, aiutarsi coi chiodi presenti è spesso poco agevole inoltre non va sottovalutato l'impegno psicologico di aver a che fare con soste e chiodacci non sempre "a prova di bomba"
FOTO 1: sopra il Ganja si vedono i 2 diedri obliqui, in quello superiore passa il tratto chiave della via
FOTO 2: la splendida parete Sud del Corno Stella
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