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   Pelmo, parete sud-ovest della Pala Sud, 20/07/2010
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Onicer  al   
Regione  Veneto
Partenza  Coi di Zoldo (1500m)
Quota attacco  2100 m
Quota arrivo  3168 m
Dislivello  400 m
Difficoltà  AD- / IV- ( IV- obbl. )
Esposizione  Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  Venezia (volendo)
Attrezzatura consigliata  Corda da 50 metri, cordini anche lunghi, eventualmente dadi di dimensioni varie, chiodi e martello solo per emergenze
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Gran bella via che serpeggia al centro della parete alla ricerca dei passaggi piu’ facili, restando sempre su roccia ottima. L’unica difficolta’ e’ trovarla, anche perche’gli ometti mancano anche dove ci starebbero (e uno non osa aggiungerli temendo di essere fuori via …). In questo sembra essere indispensabile la relazione della guida CAI-TCI (itinerario 110a), seppur breve e con alcune indicazioni fuorvianti (qualche dettaglio sotto per eventuali interessati). La guida da’ l’itinerario come “molto ripetuto”, che probabilmente significa che capitano anni come questo in cui qualcuno lo sale. Inoltre la guida, rivolgendosi a persone normali, da’ per scontato che, una volta saliti sulla Pala (2500) e traversato a sinistra fino alla normale del Pelmo, si scenda (anche perche’ le due ore dall’attacco all’uscita sono riservate, direi, a chi sale slegato e a colpo sicuro). Essendo lungi dall’essere normale, io ovviamente da quando mi slego a fine via comincio a tormentare il compagno di cordata (San Matteo in questo caso) per salire in cima, riuscendo nell’intento …

Casomai qualcuno pensasse di andarci, la sosta in basso del primo tiro che e’ ragionevole fare (dalla cengia erbosa 100 metri sopra l’attacco) manca, ma dalla relazione si capisce dove salire. Dopo si trovano i chiodi e gli spuntoni necessari fino alla cengia alta (del San Pellegrino). Su questa, la guida dice di traversare 70 metri a destra sulla cengia alta, ma si capisce in fretta che sono esagerati perche’ dopo 30-40 si gira in parete sud-est (ci vuole molta nebbia per non accorgersene!). A quel punto bisogna trovarsi da soli il camino-colatoio finale, che e’ l’unica alternativa per stare sotto al IV ma noi ci abbiamo messo un po’ a capirlo. Considerare che non e’ neppure III come dice la guida, e che non c’e’ nulla di attrezzato qui, quindi se non si vogliono salire passaggi di III+/IV- non assicurati e’ bene fare sosta su clessidra pochi metri a destra sopra il suo inizio (un solo tiro di 40 metri circa fino ad un enorme spuntone dove abbiamo fatto il recupero per poi slegarci per il resto della giornata, dopo e’ davvero II/III).

Foto 1: La parete vista dall’attacco.

Foto 2: San Matteo nel solito ambientaccio Dolomitico.

Foto 3: Quando si arriva nel Vant, le nebbie si diradano e appare la cima del Pelmo, ci si convince che valeva la pena di non scendere un’oretta prima all’arrivo sulla normale ...
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