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I Maruggini m 2511, 30/01/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | RAGO |
Gita | I Maruggini m 2511 |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Ponte di Baesa - San Lorenzo in Banale (800 m) |
Quota arrivo | 2511 m |
Dislivello | 1700 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | nn |
Attrezzatura consigliata | Piccozza e ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Uno degli effetti collaterali dell'attuale mancanza di neve è che il socio mi trascina a percorrere itinerari "di ambiente, esplorativi" molto più gratificanti (secondo lui, ed io talvolta concordo) del sopravvivere sulle croste di itinerari scialpinistici più o meno classici. Ed è cosí che la traversata dei Maruggini, "senza interesse per l'alpinista" secondo la guida del Brenta del Buscaini, diventa la meta della nostra giornata, anche per dare un'occhiata ad un bel canale... E meglio senza cartina, affidandosi a ricordi che evidentemente non sono più nitidi. Dal ponte di Baesa per la ripida stradina selciata e poi sentiero (di cui invece ho il ricordo nitido di quanto massacra in discesa), alla Val di Jon: quando dopo mille metri di salita ci si affaccia alla bella parte superiore vediamo la sella della Colmalta dritta davanti a noi, si salirà di lí, anche se sembra molto ripido, solo tracce di camosci, dovrebbe esserci un sentiero, sarà da un'altra parte. Quasi niente neve, ma picca e ramponi sono indispensabili sul misto neve-rocce-erba gelata. Arriviamo alla massima depressione della cresta fra la Crona e la nostra meta, affacciandoci sul ripido vallone che precipita verso la malga Senaso Bassa. Iniziamo a salire per la cresta E all'inizio larga e facile, ecco un po' più in alto un paletto col segnale biancorosso che indica dove traversa il sentiero! La cresta si fa sempre più sottile, quasi sgombra di neve, in saliscendi, lunga, si aggirano a sinistra alcuni spuntoni. Dalla vetta gratifica il panorama sull'alta Val d'Ambiez, tra nuvolaglia e relitti nevosi che sembrano estivi. Si dovrebbe ora percorrere la cresta ovest fino alla depressione con la Cima Forcolotta, ma il primo tratto sembra decisamente ostico per cui ci abbassiamo in un canale a sud e poi obliquando in discesa in direzione ovest finché vediamo la possibilità di scendere alla Malga Asbelz, prima impediti dall'evidenza di salti rocciosi. In compagnia di tanti camosci più perplessi che intimoriti, e di un'aquila che volteggia a lungo tra le termiche e il vento dell'ovest. Difficoltà complessive PD per le condizioni attuali e percorso seguito.
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