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Cima del Cavrè, 15/11/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | maurizio1972 |
Gita | Cima del Cavrè |
Regione | Lombardia |
Partenza | Verceia (fine strada) (900 m) |
Quota arrivo | 2601 m |
Dislivello | 1700 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Rif Frasnedo |
Attrezzatura consigliata | Da escursione |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | La Val dei Ratti è una valle che puoi ammirarla dalle sue cime, come risalendo lentamente e lungamente il suo ventre. La Val di Ratti la ami se ami camminare molto perché le sue cime non si offrono con brevi camminate. La cima del Cavrè non offre particolari difficoltà, ma un bellissimo panorama e una sensazione di completo isolamento; di contro la traccia non è segnata e (come indicato da un recente report) è in alcuni tratti quasi inesistente e per questo impone attenzione nell’orientamento e nella scelta dei passaggi migliori. Lasciata l’auto due tornanti prima del termine della strada a pagamento Vico-Motta, si sale per mulattiera fino a Frasnedo (1287mt). All’altezza della chiesetta sulla destra stacca una traccia che risale un boschetto fino ad una radura prativa. Di qui il sentierino prosegue in salita fino a portarsi sotto la bella parete dei Monti di Frasnedo; meglio però seguire una più labile traccia a dx che prende quota traversando alcuni canalini. Si giunge ad un fontanino (1700mt) e si rimonta alle sue spalle seguendo un ripido costone prativo e aggirando un primo balzo roccioso. A circa 1850 mt si incontra una zona di grossi massi un po’ fastidiosi da superare. Di qui fino in cresta non trovo più alcuna traccia e proseguo dritto per dritto attaccandomi alla scivolosa “paiusa”. In cresta mi godo il panorama che si apre sul Manduino e sul sottostante vallone di Revelaso. Sono poco sotto i 2100mt e fortunatamente incrocio una traccia che traversa sotto cresta evitando alcune elevazioni rocciose senza perdere particolarmente quota. La traccia deposita fino ad un intaglio da cui partono i 300mt che separano dalla cima. Qui non c’è una traccia, ma la salita è abbastanza intuitiva seppur libera. Io mi sono tenuto sulla sx del canalone e rimanendo nella parte alta vicino al filo di cresta. Giunto sulla medesima la percorro fedelmente a sx su bel granito fino all’ometto di vetta. Sono le 12.45 e dopo quasi 4h mi rilasso con qualche foto. Il cielo è però piuttosto cupo e i venti in rotazione da Nord/Nord Ovest portano qualche inaspettato fiocco. In discesa, temendo un peggioramento che non arriverà, seguo fedelmente il faticoso, ma più sbrigativo percorso di salita. Nessun essere umano oltre Frasnedo, solo capre perplesse; dopotutto la cima porta il loro nome.
Foto 1 – In cresta con vista su Manduino e Cavrè Foto 2 - Dalla cima vista sul Manduino a dx, sulla sx il Redescala e in mezzo sullo sfondo il Pizzo di Prata Foto 3 – Dalla cima sguardo a sud verso la cresta e il lago |
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