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   Battelmatthorn (Punta dei camosci), 27/09/2015
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Onicer  Mante   
Gita  Battelmatthorn (Punta dei camosci)
Regione  Svizzera
Partenza  Alpe Cruina (V Bedretto)  (1980 m)
Quota arrivo  3044 m
Dislivello  1150 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Capanna Corno Gries
Attrezzatura consigliata  -
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Domenica mattina, lasciamo Como sotto una grigia nuvolaglia come da previsioni. Ma altrettando come da previsioni (quelle DOCG di Meteosvizzera) confidiamo di trovare cielo più limpido verso la cresta principale delle Alpi, e così sarà. Entriamo in Val Bedretto ancora senza una meta precisa in testa, lasciamo la macchina poco sotto l’Alpe Cruina sulla strada per il Nufenenpass.
Raggiungiamo la vicina Capanna Corno Gries quindi percorriamo la lunga Val Corno: grandi ometti di pietra sulla morena che custodisce i laghetti lascito del ritiro del ghiacciaio del Corno, i cui ripidi resti ci guardano ormai dall’alto sul ripido fianco del Corno Gries.
Attraversiamo il Passo del Corno e quindi in discesa il Griespass sul confine italo-svizzero. Sentiero ben tracciato, a tratti si pesta neve residuo della burrasca di alcuni giorni.
La vista sul grande Ghiacciaio del Gries è scenografica, anche se in ritiro pressochè costante si tratta ancora di un gigante... Barbara si ferma al sole nei pressi della minuscola cappella/bivacco del passo, io proseguo verso il Battelmatthorn (Punta dei camosci) invitato dalla eccezionale limpidezza della giornata, in contrasto con le nebbie che stazionano sul fondo della Val d’Ossola. Una buona traccia traversa dossoni, macereti e magri prati fino alla spalla della montagna. Da qui un sentiero molto ripido ma non disagevole conduce nei pressi dell’anticima (il versante sud è asciutto e già ripulito dal sole) dove la traccia traversa per alcune decine di metri quindi con ripide svolte conduce sulla vetta. La cima è esigua ma panoramicissima, un balcone privilegiato sul Blinnenhorn, l’Arbola, le cime della Val Bedretto e i quattromila dell’Oberland. Sono su con una simpatica coppia di austriaci, e insieme notiamo che la spolverata che ha ricoperto il Ghiacciaio del Gries è stata sufficiente perché qualcuno lo percorresse con gli SKI... si notano chiaramente un paio di ben tracciate serpentine ai margini della grande zona crepacciata!
Al ritorno i saliscendi tra Griespass e Val Corno portano il dislivello effettivo a circa 1150 m.
In definitiva, una giornata ben spesa in un ambiente alpino ancora grandioso, … a casa leggo un commento storico tratto da un libro “Ghiacciai ticinesi, il sussurro degli ultimi cinquanta”, che descriveva questi luoghi nei secoli scorsi…
"Quando arrivò la Piccola Era Glaciale, dal 1600 al 1850 circa il ghiacciaio del Gries e quello del Corno diedero sfoggio di tutta la loro potenza invadente. Il ghiacciaio del Gries debordò verso sud in Valle Formazza e scese verso nord, lungo la Agenetal in Vallese; il Ghiacciaio del Corno occupò verso ovest la Val Corno, unendosi a est con il ghiacciaio del Gries. verso la metà del 19° secolo il ghiacciaio di Corno si estendeva fino al ghiacciaio vallivo del Gries, occupando tutta la Valle del Corno e i laghetti erano di là da venire. Il grandioso ghiacciaio vallesano del Gries fino a pochi anni fa appariva come un felino che si abbeverava in un laghetto meraviglioso. Oggi anche il Gries ha abbandonato il lago e si sta rintanando nella sua valle. Il Ghiacciaio del Corno ha abbandonato la valle, ritirandosi sempre più in alto, lasciando libere le sue acque di formare un laghetto che serpeggia tra le morene”
Impressionante… ma oggi abbiamo sentito crocchiare sotto gli scarponi la prima neve dell’autunno, e il morale è risalito

foto 1: Punta dei camosci e ghaicciaio del Gries
foto2: arrivo in cima
foto3: Blinnehorn

ciao
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