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   PIZZO RABBI, 23/05/2015
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Onicer  maurizio1972   
Gita  PIZZO RABBI
Regione  Lombardia
Partenza  Prà Pincè (Gordona)  (917 m)
Quota arrivo  2452 m
Dislivello  1535 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  nn
Attrezzatura consigliata  Da escursione + ramponi e picca
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Sabato sottratto ai capricci del meteo. Non avendo una meta preciso guardo ad occhio il cielo cercando di indovinare l’evoluzione… Decido che la Val Bodengo può essere ottimale anche per una semplice escursione in ambiente selvaggio in caso di peggioramenti. Lascio l’auto a Prà Pincè (917mt) alle 10.30 dopo aver ritirato il permesso per il transito a Gordona. Magari una cima ci scappa e magari il pizzo Rabbi dalla Val Garzelli… per cui ramponi e picca me li carico. Finalmente la temperatura è consona al periodo e, complice l’esposizione a Nord per lungo tratto sotto il bosco, si sale nella frescura. Primo tratto in piano costeggiando il torrente Garzelli che forma delle bellissime cascate gettandosi dall’anfiteatro superiore dell’Alpe Campo. Giunto all’Alpe Garzelli (1033mt)la scenografia è molto bella: la valle è chiusa da un salto di roccia ai cui lati si sviluppa una fitta e selvaggia foresta; oltre l’anfiteatro superiore si vedono le cime innevate del Ledù e del Pizzo Rabbi. Ora per superare il salto verso l’Alpe campo il sentiero sale con ripide svolte, ma ottimamente tracciato prima accanto ad incombenti contrafforti rocciosi, poi lungo il bosco. Dopo 1h15 sono allo stupendo pianoro prativo dell’Alpe campo(1650mt) davanti al quale svettano le possenti moli di Pizzo Annamaria, Alterno, Ledù e Rabbi. Il canale adducente alla Bocchetta del Cannone sembra ottimamente innevato anche grazie all’apporto recente, ma considerata la quota modesta e una giornata di tregua con rigelo notturno si può fare. Così mi confermano anche degli alpigiani intenti a risistemare le piode sui tetti, uniche presenze di tutta l’escursione. Il sentiero valica il torrente e poi sempre ben bollato risale l’ultimo gradino roccioso prima di inoltrarsi sulle gande superiori. Poco sopra oltre una biforcazione a circa 1900mt inizia la neve costante. Complice un discreto venticello freddo da nord non si sfonda più di tanto, anzi quando la pendenza cambia decido di ramponarmi visto che in alto si nota la neve ventata e gelata superficialmente. Mi traccio quindi tutto il canale stando nel centro visto che dai canalini laterali qualche leggera scarica scende. Si sale con tranquillità e anche i metri finali più ripidi, complice l’orario e qualche occhiata di sole, sono meno ghiacciati del previsto. Il panorama che si apre dalla bocchetta del Cannone (2270mt) è stupendo verso Sud, con Il Bivacco Petazzi in basso che sembra a picco sul Lario. Peccato un vento malefico che si incunea nella bocchetta e costringe a spostarsi rapidamente. Il lago sottostante è ancora completamente coperto da neve decido quindi di traversare in costa al Rabbi senza scendere al bivacco. Stando in quota arrivo su neve marcia su quella che deve essere la cresta sud, in ampi tratti ripulita da neve. Quindi individuo quello che deve essere il tracciato normale che sale su terreno erboso evitando le placche lisce sulla dx e dopo 3h30 raggiungo l’ometto di vetta. Sono le 14, ma la temperatura è bassa e il vento freddo da Nord molto teso e costante. Le cime della Valchiavenna sono completamente sotto le nuvole e la neve. Ma le nuvole in movimento rendono il panorama ancora più selvaggio. E’ una cima semplice, ma in totale solitudine ed isolamento fa percepire l’asprezza alpina. Con calma scendo mentre le nubi nere attivano lentamente ad addensarsi anche su questa zona e su tutto il Lario. Discesa rapida su neve in remollo anche a Nord, per cui a parte il primo pezzo ripido del canale, poi ci si può far scivolare senza ramponi fin dove la presenza della neve lo consente. Sosta breve all’Alpe campo e rientro per la medesima via in tempo per evitare le prime gocce di pioggia in valle. Come chi è stato nella vicina val Pilotera totale solitudine…

Foto 1 – Panoramica dalla vetta verso il Ledù e l’alto Lario
Foto 2 – Dalla vetta vista sul Cavregasco
Foto 3 – Alla base della parete Nord del Ledù
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