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   PIZZO TRE CONFINI, 28/03/2015
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Onicer  maurizio1972   
Gita  PIZZO TRE CONFINI
Regione  Lombardia
Partenza  Lizzola  (1259 m)
Quota arrivo  2824 m
Dislivello  1576 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  NN
Attrezzatura consigliata  Da escusione invernale + ramponi ed eventuali ciaspole
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Alle 7.20 lascio l’auto al parcheggio di Lizzola caricandomi sullo zaino ciaspole e ramponi e mi avvio circondato da skialper verso la piana superiore. L’innevamento è costante e la neve tiene anche nel piano, grazie al rigelo notturno (-1° alla partenza). Al termine della piana c’è solo un breve tratto in salita senza neve; poi l’intero traverso è su neve dura con tracce precedenti che permettono di salire anche senza ramponi. Questo è forse il tratto più delicato per l’esposizione e perché soggetto a slavine, ma oggi il pendio sembrava aver scaricato tutto. In breve si sale fino al punto in cui la valle si chiude e il tracciato sale ripidamente a dx. Mi rampono e salgo fino alla piana superiore dove incontro il sole alle baite di Sasna (1961mt). Ora la traccia sale a sx per dossi e avvallamenti e il panorama si apre dopo un breve canale fino a scorgere la pala del pizzo 3 confini. Il traverso in piano che introduce alla pala finale lo faccio sudando come un cammello e sfondando spesso nella neve. Abbandono le inutilizzate ciaspole e salgo il ripido pendio un po’ crostato dal vento. Appena sotto cresta si percepiscono le violenti raffiche che la spazzano, qualcuno torna anche indietro. Nell’attimo di sosta per coprirmi giunto poco sotto cresta parte un sasso giusto sulla mia verticale. Grazie al richiamo di uno skialper evito pesanti conseguenze. Al passo le raffiche costringono a ranicchiarsi, ma sembrano più stabili che in prima mattinata, quando le creste sbuffavano con più costanza. Si compie un breve traverso sull’opposto versante e mi riporto in cresta. Ad un quarto d’ora dal passo arrivo alla campana di vetta, dove giungo alle 11.10 dopo 3h50. Il panorama è grandioso e la giornata stupenda; anche il vento è ora sopportabile. Foto rituali e discesa sulla pala su crosta in disfacimento e poi su neve gessosa che si incolla ai ramponi. Fortunatamente seguendo le tracce delle ciaspole di due escursionisti si evita una discesa troppo massacrante. Incontro più in basso i leggittimi proprietari delle tracce con cui condivido il resto della discesa e panino e birra a Gromo. Tanti skialper, alcuni scesi sci ai piedi dal Pizzo. Come pedone in vetta mi sa invece che ero solo; visto come mi sfrecciavano a destra e a sinistra in discesa si capisce anche il perchè.
Foto 1 – Formichine sulla pala finale
Foto 2 – In vetta con il Gleno alle spalle
Foto 3 – panoramica su Redorta, Coca e Recastello in primo piano
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