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| PIZZO LIGONCIO, 02/11/2014 | Tweet |
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| Onicer | maurizio1972
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| Gita | PIZZO LIGONCIO |
| Regione | Lombardia |
| Partenza | Verceia (frazione Motta) (800 m) |
| Quota arrivo | 3032 m |
| Dislivello | 2300 m |
| Difficoltà | F |
| Rifugio di appoggio | Rif Volta (incustodito) |
| Attrezzatura consigliata | Da escursionismo |
| Itinerari collegati | Pizzo Ligoncio (3032m), dalla Val dei Ratti |
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| Condizioni | Ottime |
| Valutazione itinerario | Ottimo |
| Commento | Non conoscevo la Val dei Ratti, avendola oggi percorsa per intero penso che sia un gioiello alpino che spero non conosca ulteriori interventi oltre la strada che sale fino alla confluenza col percorso del tracciolino. Sveglia alle 4, sosta al Bar “Val dei Ratt” per panino e acquisto del permesso per la strada di Vico-Motta. Alle 6.30 ancora col buio mi incammino verso Frasnedo, il sole arriverà solo più tardi nella valle che ancora dorme. Dopo Frasnedo(1287mt) si perde quota scendendo a Corveggia (1221mt). Qui vi è una palina segnaletica che aiuta ad orientarsi; il sentiero per il rifugio Volta sale sulla sinistra del torrente con poca pendenza fino a Tabiate(1253mt) poco oltre troviamo delle indicazioni su un masso meno chiare, in ogni caso il sentiero procede sempre sulla sx con pendenza maggiore. La vegetazione si fa più rada, ma il panorama sempre più aperto fino a raggiungere l’alpe Camera (1792mt) dove bisogna fare attenzione a non perdere i segnavia adesso più radi. In effetti dopo un tratto in piano devio a dx salendo con un largo semicerchio il ripido salto del Mot (2074mt) che introduce la testata della valle. Meglio sarebbe salire più direttamente verso Talamucca cosa che farò in discesa. Intanto finalmente arrivo in pieno sole poco prima di raggiungere in 3h15 il Rifugio Volta. Incontro le prime persone e proseguo dietro la capanna seguendo i segnavia che disegnano un largo semicerchio verso sx. Si ignorano delle indicazioni che portano verso sx alla bocchetta di Spassato e tra faticosi tratti erbosi e placche ripide si arriva ad un masso che verso destra indica Ligoncio. In piano si attraversano gande parzialmente innevate e un laghetto ghiacciato fino a risalire una pietraia in direzione della Bocchetta d’Arnasca(2890mt) dove inizia, segnalata da un grosso bollo rosso, la salita finale in cresta. Raggiungo qui due escursionisti che hanno dormito al bivacco Primalpia. Il primo tratto arrampica un pochino e presenta brevi tratti con pochissima neve ghiacciata, poi la situazione migliora e dopo un traverso leggermente esposto con stupendo panorama sulla val Codera, si arriva alle facili rocce rotte che preludono dopo 5h30 alla cima. Panorama e clima stupendi inducono a sostare un po’ troppo, ma la discesa è lunga. Dopo la cresta ridiscesa con i due escursionisti allungo il passo e decido di prendere un canale evidente proprio sotto la verticale Sud della vetta. Il canale segnato da qualche ometto scende dritto verso il Volta. Poco prima del rifugio è meglio scendere lungo le placche che tra le infide zolle erbose. Oltre il Volta opto per il percorso che scende sulla dx più brevemente per l’alpe Talamucca. Intanto il sole scende ad incendiare lo specchio di lago visibile alla base della val dei Ratti. Arrivo alla Corveggia che è ormai buio e decido di non risalire a Frasnedo, ma scendere verso Moledana. Con la frontale riesco a rintracciare il percorso che poco prima della diga risale verso Casten e in breve all’auto (17.45) Nota suggestiva: come un fantasma nel buio della sera ho visto le luci del trenino muoversi lungo il tracciolino. Dopo tanta solitudine faceva piacere vedere una testimonianza viva del passato.
Foto 1 – Dalla cresta di salita vista su bocchetta d’Arnasca e pizzo di Prata (sfondo) Foto 2 – Dalla vetta a sx Val Codera e a dx Val Porcellizzo e val dell’Oro Foto 3 – Tramonto sulla bassa Valle dei Ratti dall’alpe Camera |
| Report visto | 2240 volte |
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