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   Cima Cadin degli Elmi dal sentiero Marini, 26/10/2014
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Onicer  njek   
Gita  Cima Cadin degli Elmi dal sentiero Marini
Regione  Friuli Venezia Giulia
Partenza  Parcheggio Rif Pordenone  (1210 m)
Quota arrivo  2423 m
Dislivello  1650 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Biv Gervasutti
Attrezzatura consigliata  nessuna
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento Di nuovo al parcheggio sotto il rif Pordenone ho preso il sentiero che stacca a sx (guardando dal basso) con indicazioni per i sentieri 352-353 e per il sentiero Marini.
Quest'ultimo è il percorso che ho seguito, è un sentiero dismesso, e il giorno prima il gentilissimo rifugista del Pordenone mi aveva avvertito della presenza di un tratto nell'attraversare la testata della Val San Lorenzo in cui il percorso non esisteva più.
La prima parte è ancora ben tenuta e frequentata, fino ai 1450m del belvedere dove c'è una bella visuale sul Campanile di Val Montanaia.
Subito dopo mi sono un pò spaventato....c'è qualche albero caduto e il sospetto che avrei fatto fatica a seguire l'itinerario...falso allarme!! ...il percorso si segue piuttosto bene ...c'è da far ballare l'occhio in alcuni tratti ma non c'è male.
Il cartello all'inizio indica sentiero per escursionisti esperti con attrezzatura completa ....attualmente mi sembra un pò fuorviante ....è un percorso adatto a chi sa muoversi anche in assenza di sentiero ed ha passo sicuro, perchè ci sono alcuni punti , spesso nel attraversare canaletti, dove il sentiero sparisce brevemente e bisogna sapersi muovere con sicurezza (I°) su tratti friabili e con una certa esposizione.
A riguardo dell'attrezzatura ....non saprei come corda o set da ferrata possano essere utili.
Traversato lungamente sotto le cime Le Corde e le propagini della cima San lorenzo sono arrivato finalmente alla forcella Cadorin dove appaiono le Cime Cadin degli Elmi e di Vedorcia, questa vista era il motivo principale per cui ho scelto questo itinerario.
Percorso il lungo traverso con saliscendi fin al bordo del ghiaione della Val di San Lorenzo sono iniziate le note dolenti....indico come ho traversato, in rete potete trovare indicazioni anche quì .
http://mountain360gradi.blogspot.it/2012/10/sentiero-marini-parco-dolomiti-friulane.html
Loro sembra abbian traversato più alti ...magari è più facile?? ....
Cmq ...approssimandosi al ghiaione è bene osservar bene i punti di riferimento, dal margine (col cadorin) una labile traccia in piano porta presso un pietrone dove sono affisse due targhe bianco rosse, altre indicazioni sono su un pietrone appoggiato (per magia?) sul ghiaione un poco più in basso (e più in la) su una specie di costola morenica ....da li terra di nessuno ...al ritorno son salito a questo punto per una sorta di canaletto di pietroni lasciano a dx la costola morenica e puntando verso lo zoccolo nero-giallastro che è diviso dalla parete del Cadin degli Elmi da una cengia (da vicino non sembra praticabile...), questa soluzione mi è sembrata migliore che scendere lungo la costola con tanta robaccia che precipita ....
Sempre prima di mettere piede sul ghiaione conviene osservare il margine opposto dove una dorsaletta di mughi (la più vicina alla fiumana di rottami...) presenta una traccetta che sale decisa e nervosa al lato opposto,questa dorsaletta delimita un imbuto che alla base è un canalino roccioso scuro in cui si ritrovano i segnavia.
La traversata è stata una bella tribulata....tra me e me ho pesato: un ghiaione di II°??? ...era una battuta, ma rende l'idea ...perchè l'impegno è stato quello! Forse c'è una linea migliore? bohh?
Ripreso il sentiero ho fatto rotta al Biv Gervasutti che non ho raggiunto, deviando a dx ho raggiunto la Forcella Santa Maria con percorso libero.
Dalla forcella ci sono bolli rossi che guidano su un primo tratto roccioso (I°??) seguito da un pendio erboso e quindi la fase finale rocciosa verso la bella cima.
Dalla forcella il percorso è piacevole, anche divertente, solo attenzione alla roba instabile.
Ho effettuato il ritorno sul medesimo itinerario.
Giro più lungo di quello che lascerebbe pensare la quota guadagnata (solo 1200m) o quella cumulata.
Bellissimi posti !!! spero di tornare.

Foto 1: le cime Cadin degli Elmi e Cadin di Vedorcia dal Col Cadorin
Foto 2. la testata della Val San Lorenzo, da destra, la traccetta ancora presente, nel primo riquadro il pietrone con infissi i 2 cartelli bianco/rossi, nel secondo riquadro più in basso il pietrone appoggiato sulla dorsaletta dove ci sono altre indicazioni, e il tracciato del sentierino che dal canalino all'estremità inferiore dell'imbuto porta a risalire sotto la parete del Cadin degli Elmi
Foto 3: Cima del Cadin degli Elmi
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