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   Vioz punta Linke, 14/09/2014
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Onicer  darioalpago   
Gita  Vioz punta Linke
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Pejo  (2900 m)
Quota arrivo  3650 m
Dislivello  950 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Mantova
Attrezzatura consigliata  N.D.E eventuali ramponi a seconda dell'innevamento
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Condizioni molto buone neve molto limitata e ben percorribile senza ramponi ma attenzione agli zeri termici.

Questa storia comincia 2 settimane fa…o 7 mesi fa…o addirittura 2 anni prima…
Sono i numeri di Caterina per questo Vioz che non voleva arrivare…
Due anni fa una mi dice mi porti al Mantova?
E io pensavo al rifugio sul monte Rosa da cui ero appena stato e per un giro di incomprensioni ho ripiegato su altra gita!
Poco tempo dopo si chiarisce l’equivoco e comincia l’inseguimento di questa metà ancora lontana…
Nel frattempo passano tante sciate,cascate e arrampicate mentre il Mantova e il Vioz restano li…
Sette mesi fa un movimento in palestra innesca un domino di crolli che la costringono a togliere tutto dalle cascate fino a semplici passeggiate sotto casa…
Ma la Sister act della situazione non molla…
Ogni tanto piange ma tiene duro provando qualsiasi cura e specialista per poi arrivare alla conclusione che ne sa più di loro…
Forse questa fiducia delusa stanca ancora di più della malattia…
Arriva un minimo di sollievo che consente senza zaino brevi passeggiate di qualche minuto fino ad arrivare a 400 metri di dislivello…
Sono ancora lontani i lunghi giri invernali,gli zaini pesanti per le cascate e le arrampicate su roccia ma meglio che stare a casa…
Cosi due settimane fa proviamo dopo tanti mesi una gita insieme,meta rifugio Ponti sotto il Disgrazia…
Fatic, ma ernie e contratture varie sono sottocontrollo e allora facciamo ancora qualche passo in su e arriviamo alla Bocchetta Roma dove finalmente la sua testa respira…
Respira i ricordi del suo sentiero Roma, i bivacchi e la voglia di continuare a cercare una soluzione.
Tornando guardiamo il dislivello molto maggiore rispetto a quello della zona di “Sicurezza” quando mi esce dalla bocca il rifugio Mantova e il Vioz…
Il tema ritorna anche a cena e il giorno dopo e quello dopo ancora quando ci informiamo sulle condizioni d’innevamento e la logistica degli impianti…
Ultimo ma non meno importante il meteo e un dettaglio non trascurabile…
l’addio al celibato del mio migliore amico la sera prima!
Ma è gia tutto scritto così alle 5.50 siamo già in viaggio verso Pejo Fonti sotto una stellata piena di aspettative.
Arrivati prendiamo gli impianti e cominciamo ad avvicinarci al versante meridionale del Vioz veramente imponente e superbo.
Niente lamenti solo affermazioni a bocca aperta da parte di Cate che si avvicina con passo spedito non tanto per lo zaino leggero ma perché sta bene.
Seguiamo le paline del sentiero 102 che portano ripide a raccordarsi con il sentiero 105.
Incontriamo 2 brevi nevai prima del raccordo che sale più morbido e divertente.
Le nuvole ci abbracciano rubando il panorama ma non la voglia di salire che aumenta sempre di più.
Arriviamo in cima ad un’immenso spallone e appare il rifugio Mantova preceduto da un lenzuolo bianco e una croce che dall’alto osserva tutto.
Il tempo di un pezzo di grana e su verso gli ultimi metri verso il Vioz tanto desiderato….
A nord il cielo è pulito regalando l’azzurro dell’alta quota e il profumo della tranquillità…
Per me che è la terza volta qui quest’anno è bello ritrovare il candore toccato con gli sci segno di un anno veramente eccezionale..
Mettiamo i ramponi visto che li abbiamo portati e andiamo alla vicina punta Linke ancora un po’ più lontano…
Scendiamo in questo giardino bianco prima di passeggiare tra le nuvole raso terra che ci portano agli ultimi passi dove gustiamo il suono agrodolce dei ramponi sulla roccia…
Pochi passi mettendo soddisfatti il peso sulle punte che mordono la roccia ed eccoci su questo piccolo balcone vista San Matteo e Tresero.
Palon de la Mare e Cevedale rimangono tra le nuvole mentre il Gran Zebrù fa l’occhiolino.
E’ il momento di scendere…
E di credere…
Credere lungo il percorso verso Doss de Cembri che qualcosa sta cambiando…
I 1300 metri di discesa oggi sono un segno che qualcosa è già cambiato…
Tornerà l’autunno e magari qualche movimento sulla roccia ma soprattutto l’inverno…
Con la neve che oggi ha lavato via tutto…

Bentornata Cate
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