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   Rocca d'Ambin, 15/08/2014
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Onicer  Federico   
Gita  Rocca d'Ambin
Regione  Piemonte
Partenza  Rif. Vaccarone  (2700 m)
Quota arrivo  3378 m
Dislivello  800 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Rif. Vaccarone
Attrezzatura consigliata  Da Alpinismo considerando la possibilità di utilizzare i ramponi
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Buono
Commento Dal Rifugio salire al Colle dell'Agnello nord per evidente percorso segnalato con omini.Giunti sul Colle, superando una bella rampetta finale che ad inizio stagione è probabile sia ancora molto innevata, sulla cresta che prosegue a destra si nota una traccia di sentiero in alcuni punti abbastanza esposta che percorre mezzacosta sul versante francese sino ad arrivare nei pressi di un primo modesto ma ripido salto roccioso. Non aggirarlo dal verticale versante italiano e nemmeno risalirlo sui primi grossi cengioni che conducono ad un vicolo cieco, ma abbassarsi di una ventina di metri sulla pietraia del versante francese in un tratto in cui il sentiero è poco marcato e visibile. Rimanendo alla base dei grossi blocchi verticali del salto roccioso lo si aggira in direzione N-NW sino ad arrivare ad una ripidissima rampa di sfasciumi marci sui quali si ritrova la traccia un po' più marcata (possibilità di salire più a sinistra puntando alla cresta che sale dal versante francese). Risalire faticosamente a ripide svolte in direzione E, ortogonalmente al filo di cresta soprastante, fino a riguadagnarlo in un punto molto panoramico sul versante italiano e sull'intero massiccio d'Ambin (3.200 m '). Su terreno decisamente più solido costituito da rocce di maggiori dimensioni percorrere l'ampia traccia che segue abbastanza fedelmente il filo di cresta sino a giungere su un punto più elevato della stessa oltre il quale discende ripido di alcune decine di metri in un colletto. Sempre seguendo la traccia discendere sino al colletto e tagliare a mezzacosta sul versante francese sempre in leggera discesa per portarsi appena al di sotto di un secondo ripido salto roccioso. Aggiratolo in modo analogo al precedente ci si porta alla base di un modesto canalone detritico abbastanza inclinato che si raddrizza sempre più in direzione del filo di cresta; percorrerlo sino a giungere in uno stretto colletto tenendo in considerazione il fatto di risalirlo mantenendosi al centro dello stesso sugli sfasciumi senza lasciarsi attirare dalle rocce di destra che pur sembrando più salde in realtà si rivelano ripide, marce e molto pericolose (3.339 m ). Raggiunta la cresta NE a questo punto si vede in direzione N l'ultimo tratto di salita alla vetta costituita da un tratto di facile cresta sulla quale è abbastanza evidente la traccia ed un tratto di facile arrampicata proprio sotto il segnale di vetta.
Partecipanti: Barbara ed io
Foto 1: il percorso visto dal Monte Niblè
Foto 2: il vallone di salita al colle dell'Agnello
Foto 3: un tratto della salita
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