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Palazza alta, 04/08/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | darioalpago |
Gita | Palazza alta |
Regione | Veneto |
Partenza | capanna Trieste (1135 m) |
Quota arrivo | 2300 m |
Dislivello | 1200 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | Vazzoler |
Attrezzatura consigliata | Da escursionismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Itinerario appartato al cospetto della Zuita.
Dopo tanta roccia mi ritrovo a camminare semplicemente verso il Vazzoler attraverso i sentieri della memoria È un anniversario importante e la torre Venezia cura dall'alto il tempo passato da un incontro non ancora lontano a dispetto dei 10 anni trascorsi. La torre Trieste continua ad indicare il cielo impassibile a crolli e ricordi.. Almeno in apparenza. Quando si apre il castello dei Cantoni gli occhi cominciano a cercare le mille storie di gnomi ed elefanti Il profumo del Giazzer scende lungo la valle portando ancora quello delle tue guance che cercano il domani lungo la torre Venezia Una piccola sosta al rifugio e il caso ci porta verso le casere Favretti che riposano abbracciate al monte alto di Pelsa. Pascoli meravigliosi vegliati dalla torre Venezia dove placide mucche ci mostrano quanto è bello stare al mondo Lasciamo cavalli e manze per perderci nei mughi verso la palazza alta e le creste del pelsa. Alle spalle la Civitas si erge in prospettive nuove in un caleidoscopio di sorpresa che stupisce incurante degli anni di affettuosa frequentazione In un attimo arriva il vuoto e lo spazio regalato dalla cresta Marmolada continua la sua lotta contro le nuvole che la strozzano mentre facciamo gli ultimi passi prima di respirare la cima. L'Agner taglia il cielo con il suo spigolo mentre noi cerchiamo le pale di San Martino dove sognamo impunemente cime e progetti. Il cielo alterna nuvoloni neri a spade di luce ricordando che siamo solo di passaggio. Torniamo parlando della nostra piccola storia mentre altre storie coprono un giorno di 10 anni fa. Tornando al Vazzoler abbraccio Bruno custode del rifugio e di tanti ricordi importanti alcuni appesi sui muri altri più importanti nel cuore. Ritorniamo per la mussaia che non avevo mai percorso. Verticale appicco in un bosco meraviglioso accompagna le malinconie nei profumi del bosco. Guadiamo il torrente per l'ultima volta prima di lasciarci alle pareti della Moiazza mentre lascio un pensiero per te.. fiore d'inverno mai sbocciato. 10 anni sono passati ma le montagne sono ancora lì. Come tutto il resto. Grazie a Pietro, Elisa e Florent. |
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