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   Alben (bike and run), 07/09/2013
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Onicer  LorenzOrobico   
Gita  Alben (bike and run)
Regione  Lombardia
Partenza  Trescore  (260 m)
Quota arrivo  2019 m
Dislivello  2000 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  Bivacco Testa
Attrezzatura consigliata  Da escursionismo leggero
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Buono
Commento Non ero mai stato sull'Alben e trattandosi del 2000 più vicino a casa avevo deciso che l'avrei salito partendo in bici. L'occasione si è presentata oggi, anche se l'allenamento in bici non è il massimo.
Sveglia, colazione e alle 7 sono pronto. Il vantaggio di non avere trasferimenti è che la gita inizia subito. Al minuto uno.
Prendo per Cenate Sotto e salgo al Colle dei Pasta, una breve e classica salita frequentatissima in settimana dopo il lavoro. Scendo in Val Seriana e seguo il corso del fiume, Pradalunga, Albino e finalmente Vertova. Qui seguo le indicazioni che dalla provinciale mi portano verso la Val Vertova, quindi a destra per il Monte Cavlera, una ripida salita con tratti al 15% che mi porta su bene in quota fino a 1200m circa. Prima di arrivare in cima un bivio a sinistra indica il bivacco Testa, lo seguo e in breve parcheggio vicino alle (poche) auto.

Cambio di assetto, non vedevo l'ora di mollare la bici! Ora mi sento leggero, il sentiero si disimpegna in un bellissimo bosco che profuma di ciclamino, proprio sul crinale verso la Valle del Riso, un po' di su è giù e sono al bel bivacco, che posto! due chiacchiere con un signore che è lì a rilassarsi, mi dice che per l'Alben ci vuole 1 ora e mezza, anche meno. Riparto, qui il sentiero si inerpica su coste erbose ripide costellate di rocce, un ambiente che ricorda la Grignetta, c'è un po' da arrampicare, poi una lunga ripida rampa porta sullo spartiacque con la Val Brembana. Da qui manca veramente poco, le gambe girano a meraviglia e ho ancora addosso quella sensazione di leggerezza che non mi ha lasciato da quando ho mollato la bici. Manco a farlo apposta sono in cima a mezzogiorno preciso, non c'è nessuno, mi sdraio sul prato, mangio e bevo in solitudine. Poi riparto, c'è da tornare a casa...

In discesa raggiungo un po' di gente incontrata durante la salita, due chiacchiere, c'è un atmosfera molto rilassata, anche al bivacco due parole con una coppia che si gode il pranzo sul tavolo all'ombra del faggio. Quando riparto in bici trovo un vero local, uno di malga, che vive qui quasi tutto l'anno, ha voglia di chiacchierare, mi chiedono da dove arrivo.

La discesa dal Cavlera è una fucilata, la bici si ripaga con gli interessi, quando arrivo a Vertova c'è gran movimento, una gara ciclistica, chiedo info e scopro che si sparano a mille tutta la salita fino in cima al monte (900m di dislivello) in circa mezz'ora, i primi sui 25 minuti. In bici da corsa con la compatta senza la tripla sui muri del 15%, mi piacerebbe vederli volare su, ma devo con le poche energie rimaste tornare a casa.
La Val Seriana fila via liscia, tutta in leggera discesa, poi devo risalire al colle dei Pasta, sapevo che avrei sofferto quest'ultimo strappo che poi mi deposita in discesa a casa, la bici è così, ti consuma con una costanza incredibile. Arrivo a casa alle 15 bello svuotato, apro il frigo e svuoto anche lui, poi doccia, mezz'ora di divano e sono fresco per andare a prendere un gelato in centro. I love Trescore...
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