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   Mont Gelè, 17/06/2013
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Onicer  robilucc   
Gita  Mont Gelè
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Bionaz  (1700 m)
Quota arrivo  3518 m
Dislivello  1818 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  Crete Seche
Attrezzatura consigliata  Picozza e ramponi, necessario per cordata su ghiacciaio
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento L’ultima uscita del corso di alpinismo base della scuola Valseriana, a cui ha partecipato mio figlio Filippo, aveva quale meta il Mont Gelè in Valpelline. Non conoscendo la zona chiedo al direttore del corso, l’ottimo Rubens, se posso aggregarmi alla gita e chiamato l’amico di tante cordate Marco, ci uniamo al viaggio in Valle d’Aosta.
Il sentiero inizia in località Rue ( circa 1700 mt ), a Bionaz, piccolo paese della Valpelline. Dopo circa 1,5 ore di cammino si raggiunge il rifugio Crete Seche ( 2.410 mt ) dove pernottiamo.
La mattina di buon ora ( 4,45 ) partiamo verso la vetta risalendo subito il pendio alle spalle del rifugio. Troviamo immediatamente neve abbastanza morbida ma ancora camminabile. In breve si raggiunge il bivacco Spataro, oltrepassato il quale ci si trova in un ampio pianoro. Di fronte a noi ben visibile il passo di Crete Seche ma la nostra meta prevede di risalire il ripido pendio a sinistra verso il colle di Mont Gelè.
Al colle, prima di imboccare il ghiacciaio calziamo i ramponi e diamo buon esempio ai corsisti legandoci in cordata con tutti i sacri crismi!
Il ghiacciaio al momento è in ottime condizioni, lo attraversiamo rimanendo il più possibile sotto la cresta rocciosa alla nostra destra per approfittare dell’ombra e della conseguente neve dura. Giunti quasi sotto la cima, ben visibile grazie anche alla croce di vetta, risaliamo il pendio attraversando alcuni punti con roccette per poi salire la spalla finale della cresta, ravanando molto causa neve non portante ( li il sole era già arrivato ).
Alcune cordate del corso hanno invece optato per la salita del “canale” centrale più ripido ( circa 30-35°) ma con neve portante. Beati loro!
In vetta ( 3.518 mt ) vista straordinaria sulle alpi italiane e vallesi . Il Grand Combin quasi si tocca allungando le mani, il Bianco, più lontano ma ben visibile, aveva una nuvoletta bianca quasi fosse un’aureola. E poi il Cervino, il Rosa, e più a ovest la Grivola. Mamma mia che spettacolo.
La croce è per oltre metà coperta dalla neve ed in vetta c’è una grossa cornice, per cui fare attenzione!
Nel complesso bellissima salita senza particolari difficoltà, ghiacciaio in ottimo stato e con soli due piccole ma evidenti tracce di crepacci ben chiusi, tempo meraviglioso, ottima compagnia. Quale miglior modo per trascorrere un week end? E il bravissimo Filippo si è fatto il suo primo 3500.
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